XYLELLA: MONITORAGGI A TAMBURO BATTENTE E SUBITO STRATEGIA CHIARA PER STOPPARE DIFFUSIONE
I recenti ritrovamenti di nuovi focolai di Xylella fastidiosa in alcune aree rurali delle province di Brindisi e Taranto, secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, è la dimostrazione di quanto i monitoraggi fossero vitali per avere l’esatta fotografia della situazione e per contrastare l’avanzare della malattia. “Da qualche mese – ricorda Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – è stata avviata la prima seria campagna di monitoraggio, invocata da Coldiretti Puglia fin dall’estate del 2014, con l’obiettivo di individuare, con la migliore precisione possibile, il margine più settentrionale del contagio. Una volta individuati i focolai serve una strategia chiara e condivisa per evitare l’ulteriore diffusione della Xylella. La malattia è una delle peggiori fitopatie al mondo fitopatia al mondo, con la quale la nostra regione dovrà fare i conti per molti anni, almeno fino a quando la scienza non troverà una cura. Intanto avanza inesorabilmente e non possiamo permetterci ulteriori perdite di tempo”.
La Puglia agricola è sempre più divisa fra un nord, fortemente preoccupato per il proprio futuro, dove il batterio non è insediato e ogni singolo focolaio andrebbe affrontato secondo normativa, cercando al più presto – secondo Coldiretti Puglia – proponendo misure meno drastiche basate su monitoraggi pianta per pianta e lotta al vettore.
“Il sud della Puglia, che corre il rischio di veder sparire l’olivicoltura e il florovivaismo per consunzione – denuncia il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – il futuro agricolo non lo riesce neanche più a vedere. Nessuna delle imprese che ha subito estirpazioni o blocco della commercializzazione è stata in alcun modo rimborsata, la gran parte degli olivicoltori dei frantoi e delle cooperative olivicole rischiano di chiudere nei prossimi 2-3 anni. Per questo è importante che sia dato seguito concreto alla posizione del Commissario europeo alla salute Andriukaitis che ha finalmente aperto alla possibilità di reimpianto di nuovi uliveti nell’area affetta da Xylella fastidiosa. E’ una risposta alla nostra richiesta avanzata incessantemente ormai da tre anni di abrogare il divieto di impiantare piante a rischio Xylella fastidiosa in provincia di Lecce e in parte delle province di Taranto e Brindisi”.
Sono 3 anni che gli imprenditori olivicoli non hanno reddito e ciò getta le basi – conclude Coldiretti Puglia – per il riavvio dell’attività di impresa degli olivicoltori salentini. Deve continuare la vigilanza ed il pressing affinché il provvedimento venga definitivamente condiviso e approvato dall’UE.