XYLELLA: DDL SENZA PREVISIONE DI SPESA; AGENZIA ARXIA ASSOLUTAMENTE FUORI TEMA
“Questa grave emergenza ha ferito profondamente il tessuto produttivo, sociale e ambientale della Puglia e per questo riteniamo che il DdL sulla gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa debba essere oggetto di profondo e serrato confronto con i livelli nazionale e comunitario per profilare un percorso realmente attuabile. Le misure fin qui adottate evidentemente non hanno sortito gli effetti sperati, dato che il confine della fascia di eradicazione delle piante infette – larga 20 km – corre oggi dall’Adriatico alla Ionio. Altro punto dolente risulta l’assoluta mancanza di una previsione di spesa. Il DdL contiene provvedimenti obbligatori in caso di accertamento di infezione delle piante, quali incappucciamento degli alberi, recinti di protezione – anticipando sanzioni amministrative in caso di inadempienza – a carico delle sole imprese agricole che mi preme ricordare sono la parte lesa, né viene indicato, nel caso di eradicazione di piante, se gli agricoltori saranno indennizzati”. E’ quanto ha dichiarato il Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, alla notizia dell’approvazione a maggioranza in IV^ Commissione Consiliare del disegno di legge n. 147 del 04/08/2016 “Gestione della batteriosi da Xylella fastidiosa nei territorio della Regione Puglia”.
“Coldiretti Puglia ritiene assolutamente ‘fuori tema’ – stigmatizza il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – l’articolo 11 relativo all’istituzione dell’Agenzia ARXIA, a cui vengono assegnati ruolo e compiti che in molti punti nulla hanno a che fare con l’emergenza Xylella fastidiosa e che appesantirebbero in termini di costi e adempimenti burocratici una situazione già greve. La Puglia agricola è sempre più divisa fra un nord, fortemente preoccupato per il proprio futuro, dove il batterio non è insediato, mentre il sud della Puglia, che corre il rischio di veder sparire l’olivicoltura e il florovivaismo per consunzione, il futuro agricolo non lo riesce neanche più a vedere. Nessuna delle imprese che ha subito estirpazioni o blocco della commercializzazione è stata in alcun modo rimborsata, la gran parte degli olivicoltori dei frantoi e delle cooperative olivicole rischiano di chiudere nei prossimi 2-3 anni. Il divieto di impianto di olivo e di tutte le specie sensibili, di fatto ingabbia ogni possibile prospettiva di futuro”.
E’ determinante – secondo la Coldiretti Puglia – che continuino in maniera incessante monitoraggi e lotta all’insetto vettore, in modo da tutelare il patrimonio olivicolo dell’intera Puglia che rappresenta quasi il 40% della produzione olivicola italiana, conta un fatturato di 522 milioni di euro l’anno. Il tessuto imprenditoriale è rappresentato da 270mila imprese olivicole esistenti, pari al 22% delle aziende italiane.