XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, VIA LIBERA DECRETO EMERGENZE AL SENATO ORA BASTA RITARDI REGIONALI
“Con il via libera al Senato, si chiude l’iter di approvazione del Decreto Emergenze, profondamente modificato rispetto all’impostazione iniziale. Serve ora un deciso cambio di passo per sostenere gli agricoltori colpiti dell’area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia”, commenta Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, a pochi minuti dall’approvazione in Senato del Decreto Emergenze.
“Non esiste cura per la Xylella, così come affermato dai due pareri dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Si può solo intervenire per fermare il dilagare della malattia e nelle aree infette trovare adeguati sistemi di convivenza, come innesti e sovrainnesti con varietà resistenti. E’ mancato finora un piano straordinario d’intervento per fermare il contagio che è avanzato inesorabilmente verso nord della Puglia ad una velocità di più 2 chilometri al mese che ha già provocato con 21 milioni di piante infette”, continua Muraglia. L’Efsa chiarisce che non esiste ancora una cura in grado di eliminare il batterio vegetale Xylella fastidiosa che minaccia non solo i Paesi mediterranei ma la maggior parte del territorio Ue. Si deve quindi intervenire – sostiene la Coldiretti – per fermare il dilagare della malattia mentre nelle aree infettate occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, come innesti e sovrainnesti con varietà resistenti. strage di ulivi, lasciando un panorama spettrale mentre si continua a perder tempo con annunci, promesse ed inutili rimpalli di responsabilità della politica regionale.
“Quanto sta avvenendo circa l’ulivo di Monopoli, prima risultato infetto, con tutto quello che ha comportato, e nelle ultime ore dichiarato negativo ai test da Xylella – insiste il presidente Muraglia – fa emergere in maniera prepotente per l’ennesima volta la necessità che sia convocato immediatamente e a ritmo costante il tavolo istituzionale istituito dopo la nostra manifestazione del 9 marzo a Lecce che prevede la partecipazione degli enti di ricerca, per affrontare in maniera compatta tutte le problematiche che oggi ricadono esclusivamente sulla pelle delle imprese delle aree infette, contenimento e cuscinetto. L’assessorato regionale all’Agricoltura non può fare finta di nulla”.
Dall’autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – sottolinea Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’ambiente, l’economia e sull’occupazione. Il conto dei danni ul patrimonio olivetato causati dalla Xylella in Puglia è salito secondo la Coldiretti a 1,2 miliardi di euro, per colpa di errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio mentre si assiste a giorni alterni a malcelati tentativi di mettere sullo stesso piano i fatti raccontati dai ricercatori, con complotti utili a bloccare le attività di contenimento e le farneticazioni su miracolose guarigioni mai dimostrate da parte di personaggi in continua ricerca di autore che vivono di bugie e falsità.
“Su Xylella la macchina burocratica dell’Assessorato regionale all’Agricoltura è in narcosi. E’ fermo da 1 anno il pagamento degli indennizzi per gli espianti obbligatori già effettuati per ordinanza, sono al palo i bandi del PSR Puglia. E’ un disastro su tutta la linea – conclude il presidente Muraglia – e anche i tanto attesi provvedimenti contenuti nel Decreto Emergenze e nel Piano Centinaio con questa gestione regionale pachidermica ed esitante, se non si provvede ad un radicale cambio di passo, correranno il rischio di rimanere lettera morta e restare inapplicati”.