Vico Pasolini: quel muro non s’ha da fare!
Nota dell’Avv. Vito Angelo Ippedico – (già Assessore all’Urbanistica del Comune di Ruvo di Puglia e componente del direttivo sezionale ruvese di F.D.I.).
A distanza di circa 2 anni, si è costretti a tornare sulla vicenda della (mancata) messa in sicurezza del muro di vico Pasolini, esteso in lunghezza per circa trenta metri e che nonostante provvedimenti amministrativi e contenziosi, non vede ancora la Amministrazione capeggiata dal sindaco Pasquale Chieco aver eseguito (seppure in danno dei privati) un intervento di salvaguardia del muro di contenimento in vico Pasolini, da cui può scaturire un danno materiale a diversi cittadini; oggi il provvedimento di messa in sicurezza, pienamente legittimo e non attinto da sospensiva in sede amministrativa, è fermo e bene ha fatto la Gazzetta del Mezzogiorno, lo scorso 13 settembre, a ricostruire genesi e portato della vicenda, proprio per lamentare un vuoto temporale che rischia di portare a rischi per la cittadinanza e che certo sinora ha portato a costi per la stessa comunità.
I fatti sono quelli già denunciati in un articolo a mia firma del gennaio 2022: muro pericolante, ordinanze sindacali e dirigenziali che intimano i residenti a prodigarsi per il ripristino e messa in sicurezza del manufatto, ricorsi su ricorsi, consulenze tecniche e spese legali senza alcun risultato concreto se non quello di far perdurare la situazione di pericolo già nota.
Il muro pericolante rimane lì, le transenne e la segnaletica di sicurezza sono state rimosse da qualche residente “impavido” e tutto tace.
Invero, si sono susseguite denunce formulate da alcuni residenti più virtuosi che ripetutamente hanno segnalato alla Procura delle Repubblica i diversi fatti di reato, sinora senza seguito.
Da ultimo, sotto il profilo civilistico, l’istruttore della causa pendente dinanzi il Tribunale di Trani, sta ancora attendendo che il Comune comunichi l’intenzione di eseguire l’intervento “contingibile ed urgente” previsto sui luoghi.
Ruvo, si dirà, ha altre priorità: piste ciclabili in ogni dove pur di spendere ostinatamente i fondi pubblici, rotatorie fiorate di cui non se ne comprende la necessità e le solite manifestazioni “Kulturali” a senso unico (giusto per rimanere in ambito urbanistico). Filosofia interventista, insomma!
Certamente però, anche la amministrazione “spicciola” soprattutto se legata alla prevenzione di danni sul territorio, riveste una qualche priorità e due anni sono un termine ragionevole per poter intervenire a tutela di una pluralità di utenti-cittadini.