VERIFICHE IN CAMPO PER GRANDINE E SICCITÀ; IN FUMO 8 FRUTTI SU 10 BILANCIO PREOCCUPANTE
Si aggrava la conta dei danni nelle campagne con danni ingenti causati dalla grandinata che ha colpito vigneti e frutteti, con 8 frutti su 10 andati in fumo, dopo che la siccità ha compromesso le piante in grave stress idrico. È quanto rileva Coldiretti Puglia, a seguito delle verifiche in campo su vigneti e olivi, ma anche sulle mandorle, le mele, i cachi, le prugne, una bilancio desolante per una campagna agraria estiva da dimenticare.
La gradinata ha colpito duramente i campi proprio quando le alte temperature ma anche la preoccupante siccità sono la punta dell’iceberg di un 2022 che si classifica fino ad ora a livello globale come il quinto anno più bollente di sempre nel pianeta, con la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani addirittura superiore di 0,87 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo.
Per questo Coldiretti Puglia ha chiesto al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, di dichiarare lo stato d’emergenza in Puglia, stretta nella morsa della siccità grave ed emergenziale, con temperature altissime già da maggio e improvvisi nubifragi, grandinate e trombe d’aria, con interventi immediati ma anche di programmazione in modo da conservare l’acqua quando ci sono eventi temporaleschi e distribuirla quando serve ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.
Siamo di fronte in Puglia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti regionale – oltre 3 miliardi di euro in un decennio.
Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – denuncia Coldiretti Puglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante. Gli imprenditori si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a siccità perdurante.
La siccità e gli eventi estremi si aggiungono al caro gasolio e la rialzo esponenziale dei costi di produzione, con il risultato che – sottolinea la Coldiretti Puglia – più di 1 impresa agricola su 10 (11%) è in una situazione così critica da portare alla cessazione dell’attività ma ben circa 1/3 del totale (30%) si trova comunque costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dell’aumento dei costi di produzione, secondo le elaborazioni del Crea. Sui campi – continua la Coldiretti regionale – pesano rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari: si registrano aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio, a cui si aggiungono rincari di oltre il 30% per il vetro, del 15% per il tetrapack, del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti.
Una situazione sulla quale pesa in maniera determinante la mancanza di una rete di invasi capace di trattenere l’acqua della pioggia. Ogni anno, secondo Coldiretti, l’Italia perde 500mila metri cubi di acqua al minuto che potrebbero invece garantire una riserva idrica a cui attingere nei momenti di siccità, con oltre il 57% della Puglia che è a rischio desertificazione.