VACCINAZIONI, GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI
Sono 3.941.445 le dosi di vaccino anticovid somministrate sino ad oggi in Puglia (dato aggiornato alle ore 17.00 dal Report del Governo nazionale. Le dosi sono il 92.7% di quelle consegnate dal Commissario nazionale per l’emergenza, 4.251.576).
ASL BARI
ASL Bari ha aggiornato il calendario settimanale delle giornate e degli orari di apertura dei centri vaccinali a Bari e in provincia.
E’ possibile consultare le informazioni aggiornate sui centri vaccinali sul sito della Asl e sul portale della Regione Puglia al seguente link https://bit.ly/2UCig8N
Si invitano i cittadini a rispettare sempre la giornata e l’orario indicato per evitare eventuali disagi e/o inutili attese anche in considerazione delle ondate di calore delle ultime ore.
Intanto ieri sono state effettuate 9.811 somministrazioni di vaccino anti Covid e soltanto nell’Hub fiera la giornata si è chiusa con 1631 iniezioni.
La campagna vaccinale continua ad andare avanti verso l’obiettivo della copertura vaccinale della intera popolazione over 12, che al momento si attesta al 72 per cento con prima dose e al 43 per cento con la seconda.
Sono state somministrate 115 dosi di vaccino anti SARS Cov2 a soggetti autistici e caregiver presso il Centro Colli di Bari.
ISTITUTO TUMORI GIOVANNI PAOLO II BARI
Sono in tutto 12.944 i vaccini somministrati, dal 31 dicembre scorso al 30 giugno, all’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari che, in questi 6 mesi, ha garantito la copertura vaccinale del personale in servizio, dei pazienti in trattamento e dei rispettivi caregiver. Nella quota delle somministrazioni rientrano anche gli operatori sanitari esterni all’istituto che hanno potuto vaccinarsi all’oncologico barese prima dell’attivazione degli hub vaccinali da parte delle Asl di appartenenza. “Riteniamo di aver concluso la fase ‘di massa’ delle vaccinazioni per pazienti, caregiver e operatori”, commenta a riguardo Alessandro Delle Donne, commissario straordinario dell’Istituto Tumori di Bari, “ma il nostro centro vaccinale, per il momento, non sarà dismesso. Resteremo a disposizione per completare il ciclo vaccinale di chi ancora non l’ha completato e di quei pazienti e caregiver che, per le più diverse motivazioni, non hanno avuto ancor accesso al vaccino, né nel nostro Istituto né nelle strutture messe a disposizione dalle Asl di appartenenza”.
Vaccinazioni per personale in servizio. Sfiorata quota 100%
La campagna vaccinale all’Istituto Tumori è cominciata il 31 dicembre 2020. Nel rispetto delle normative nazionali e regionali, i primi ad essere sottoposti a vaccino sono stati i dipendenti in servizio, nell’ordine, gli operatori sanitari, il personale amministrativo e i dipendenti delle ditte esterne, per un totale di circa 820 lavoratori. A 6 mesi dall’avvio della campagna, risultano vaccinati tutti i lavoratori, eccetto due persone, che non hanno potuto vaccinarsi per questioni di salute.
A supporto del Dipartimento di prevenzione Asl
Nelle primissime fasi della campagna vaccinale regionale, l’Istituto Tumori è stato impegnato a supporto del Dipartimento di prevenzione Asl, garantendo e ‘prestando’ uomini e mezzi. In particolare, è stato attivato un centro vaccinale per garantire la vaccinazione del personale sanitario – medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, odontoiatri, veterinari, fisioterapisti, farmacisti, soccorritori ecc. ecc – target prioritario della campagna regionale. Non solo. L’Istituto ha garantito lo stoccaggio delle forniture vaccinali anti-Covid per la tutta la Regione e, in particolare, per la Asl di Bari, mettendo a disposizione i frigoriferi e i congelatori della farmacia e della biobanca dove è stato possibile conservare i vaccini a temperature di -80 e -20 gradi.
La campagna vaccinale per i pazienti e i caregiver
La campagna vaccinale riservata ai pazienti oncologici e ai rispettivi caregiver è cominciata il 4 aprile, domenica di Pasqua, ed è andata avanti fino a fine giugno, senza saltare i fine settimana dei festivi 25 aprile e 1° maggio. Si è optato per vaccinare nei fine settimana, con turni anche di 16 ore, e nel pomeriggio, fino a tarda sera, così da interferire il meno possibile con la regolare e quotidiana attività dell’Istituto, in particolare con l’attività ambulatoriale di visite, esami, terapie, che si svolgono in prevalenza in mattinata, nei giorni feriali. È stato allestito un centro vaccinale dedicato, con 5 postazioni per le somministrazioni, nella sala conferenze dell’Istituto e nell’equipe vaccinale, insieme agli infermieri, è stata garantita sempre la presenza di medici oncologi, ematologi e di una psicologa, così da assicurare la piena presa in carico del paziente.
Sono stati vaccinati i pazienti oncologici ed oncoematologici in cura e i pazienti che hanno terminato la cura nei 6 mesi precedenti. Di ogni paziente, il medico oncologo ha valutato la storia clinica, così da poter procedere alla somministrazione del vaccino in sicurezza. Insieme al paziente, in base alle indicazioni fornite dalla Regione Puglia e in funzione delle forniture vaccinali di volta in volta disponibili, si è proceduto alla vaccinazione dei rispettivi caregiver.
Le prossime fasi della campagna vaccinale
“Siamo ora in un’altra fase della campagna vaccinale”, spiega a riguardo il commissario Delle Donne. “Grazie alla vaccinazione di massa del personale e dei pazienti, che continua anche attraverso le strutture messe a disposizione dalle Asl di appartenenza, abbiamo messo in sicurezza il nostro Istituto che, oggi, è nelle condizioni di garantire la massima tutela per l’utenza fragile che qui vi afferisce. Non abbassiamo certo la guardia e tutti i protocolli e le misure di contenimento del contagio restano operative, sia per i pazienti, che per gli operatori che per i familiari e caregiver. Il nostro è stato uno sforzo collettivo che ha coinvolto tutti, dal direttore sanitario fino all’ultimo operatore socio-sanitario, passando per i farmacisti e i dipendenti amministrativi. Saremo nuovamente pronti a dispiegare tutte le nostre risorse, in termini di uomini e mezzi, in uno spirito di piena collaborazione con il Dipartimento di sanità, qualora l’emergenza sanitaria dovesse chiederci ancora un ulteriore sforzo”.