UN’OPERATRICE SANITARIA: “I TRASPORTI PUBBLICI CI HANNO ABBANDONATO”
Grido di dolore da parte di un’operatrice sanitaria che lavora presso l’ospedale “Bonomo” di Andria. Dimenticati soprattutto dai trasporti pubblici che non consentono loro di raggiungere il posto di lavoro per via delle corse ridotte. Si rivolge a Vito Di Vittorio che per maggiore diffusione si è rivolto alla nostra testata. Pubblichiamo integralmente la lettera.
“Buongiorno Sig. Di. Vittorio,
pur non assidua frequentatrice dei social, la seguo spesso nelle battaglie che lei affronta a tutela dei Diritti di chi non ha voce.
Ebbene, io sono a rappresentare una di quelle categorie, quella di coloro che se da qualche altra parte vengono osannati e applauditi, purtroppo nella Terra in cui vivo, sono tra i dimenticati.
Sono una operatrice sanitaria e lavoro come tanti di noi presso l’Ospedale “ Bonomo “ che ha sede in Andria. Sono trent’anni che ci lavoro, i miei colleghi anche; qualcuno è arrivato poi, ma non è su questo che la contatto.
Che i trasporti pubblici in Puglia siano allo sbando totale, che dopo il tragico incidente lo sbando e divenuto il caos, questo è sotto gli occhi di tutti. Mi piacerebbe anche scriverle della Sanità Pubblica Pugliese, ma che glielo scrivo a fare. Lei ben sa cosa sta succedendo anche in quel settore strategico per la Salute di noi Cittadini e prego il buon Dio che non ci arrivi un’urgenza come quella che stanno affrontando i nostri Fratelli Lombardi, con le strutture che ci ritroviamo qui in Puglia saremmo tutti fritti; altro che i proclami. Saprà anche che il nostro Ospedale non è annoverato tra le Strutture Covid, ma non per questo non siamo in emergenza continua. Capisce bene che se si smantellano alcuni reparti per destinarli a covid, su quelli che rimangono bisogna poi spalmare tutti gli altri ricoveri. Ecco, noi operatori non ci siamo tirati indietro neppure ora e sommessamente, ma con grinta e coraggio, stiamo facendo la nostra parte. Sappiamo quanto siamo divenuti indispensabili e quello che ogni giorno ci aspetta, ma siamo qui, non siamo scappati.
Ma se non chiediamo onori, neppure vorremmo essere trattati come bestie da soma o mucche da mungere. E torniamo al Trasporto Pubblico il cui Gestore è ancora Ferrotramviaria S.p.A.
Questi signori, in barba a quello che sta succedendo si sono permessi di sopprimere le corse che combaciavano con gli orari di monto e smonto degli infermieri e degli operatori tutti e che hanno sino ad oggi sempre utilizzato la tratta ferroviaria per spostarsi da e verso il luogo di lavoro.
Se fino ad ieri non eccellevano nel rispetto del servizio e della puntualità delle corse, bene, oggi si permettono di sopprimere la corsa settimanale delle 21.15 direzione Bari, con fermata a Corato, lasciando a terra tutti quei lavoratori e viaggiatori con destinazione a nord di Bari; e, come se non bastasse, quella domenicale e festiva delle 13.55, viene completamente soppressa e non sostituita se non con quella unica e successiva delle 20.00 di sera.
Faccia qualcosa, ci dia una mano, non ce la facciamo più. Che benedetto Iddio ci ascolti qualcuno. Non si possono trattare gli Individui in questo modo. Sappia che la paura di quello che affrontiamo nel quotidiano ci basta e avanza. Non sappiamo quanto riusciremo a reggere per tutto il resto.
La ringrazio comunque vada, perché so che darà voce a alla nostra richiesta.
Cordialità”