UN’ALTRA MATURITA’ DA 100: IL RACCONTO DI MARIANNA DE PALO
“Isolarsi dal mondo esterno, a volte, può rappresentare un’occasione per ritrovare se stessi e superare i propri limiti”. Si è diplomata con il massimo dei voti, presso il Polo Liceale Sylos-Fiore di Terlizzi, la studentessa ruvese Marianna De Palo che adesso sogna di diventare interprete e di conoscere tante realtà e tradizioni diverse.
Una maturità sui generis, quella 2020, connotata dall’emergenza sanitaria del Coronavirus che, di fatto, ha costretto tutti gli studenti a vivere gli ultimi mesi di scuola lontano dai banchi, privandoli, in tal modo, della loro quotidianità.
“Il periodo del lockdown– ha raccontato Marianna – ha rappresentato una grande sfida, soprattutto con me stessa, in vista della tanto temuta maturità”.
Dalla gioia iniziale, per quella che si credeva dover essere una mera sospensione temporanea delle lezioni, si è passati, man mano che l’emergenza sanitaria si palesava sempre più nella sua drammaticità, ad un profondo senso di tristezza e smarrimento.
“Non nascondo – ci ha confidato Marianna – che la gioia provata da tutti noi studenti alla notizia della chiusura temporanea della scuola, nei primi giorni di marzo, si è trasformata, ben presto, in una triste realtà da accettare e con cui convivere”.
Un periodo estremamente difficile, in cui oltre ad esser costretti in casa senza incontrare parenti e amici, bambini e ragazzi si sono dovuti misurare anche con la didattica a distanza che, di fatto, ha finito per stravolgere il mondo della scuola, almeno così come concepito sino a marzo 2020.
“È stato un periodo molto stressante e difficile – ha ricordato Marianna – in cui è capitato spesso di mettere in dubbio anche le mie capacità e in cui, soprattutto, è stato difficoltoso poter esprimere me stessa e il valore del mio impegno tramite uno schermo. Le lezioni sono state difficili ed impegnative ma, nonostante ciò, ho cercato sempre di lanciare uno sguardo in avanti e pensare al mio futuro”.
A mancare è stata proprio la quotidianità, la condivisione tra i banchi e, per i ragazzi del quinto anno, la possibilità di godersi pienamente gli ultimi giorni di un ciclo importante per la loro vita.
“Non pensavo di poterlo dire – ha affermato Marianna – ma la scuola mi è mancata tantissimo. Mi mancavano gli sguardi complici con i miei compagni durante i compiti in classe, le chiacchierate con i collaboratori scolastici in attesa dei professori, così come anche l’ansia per le interrogazioni e per i compiti in classe. Mi è mancato, però, soprattutto non poter vivere il mio ultimo giorno di scuola, non poter sentire l’ultima campanella che, ad ogni modo, segnava la fine di un percorso e l’inizio della vita vera”.
Un ringraziamento, poi, per i docenti, veri punti di riferimento in un momento così tanto particolare e pieno di incertezza per i maturandi 2020.
“Ho avuto dei professori comprensivi – ha raccontato – e, soprattutto, sempre disponibili con la classe, non solo dal punto di vista didattico ma anche psicologico. Soprattutto in quest’ultimo periodo, hanno dato molta importanza all’aspetto umano”.
Dopo mesi di attesa, finalmente, circa un mese prima dell’inizio degli esami, si sono delineate lo modalità di svolgimento degli stessi: una solo prova orale, nessuno scritto e commissari tutti interni, ad eccezione del Presidente.
“Il mio esame – ha riferito Marianna – è andato abbastanza bene. Nella prima parte ho discusso dell’elaborato in lingua inglese, riguardante la tecnologia e l’influenza che questa ha sulla nostra personalità. La mia attenzione si è focalizzato, poi, su Svevo e il rapporto tra scienza e malattia. Spazio è stato dedicato anche alle emozioni da me vissute durante il lungo periodo di isolamento. Le lezioni e gli argomenti di italiano, infatti, mi hanno dato modo di riflettere su me stessa e di conoscere i miei punti deboli. Devo dire, alla fine di questi mesi tanto strani e particolari, che isolarsi dal mondo esterno, alle volte, può rappresentare un’occasione per ritrovare se stessi e per superare i propri limiti. Infine, la mia prova orale ha riguardato anche la trattazione di altre discipline quali storia, filosofia scienze motorie, tedesco e francese. Di quest’ultima, in particolare, ho sostenuto una ulteriore prova orale di storia grazie alla quale ho ottenuto il doppio diploma “esabac” con un risultato di 19/20.
Concluso con il massimo dei voti e con grande soddisfazione questo importante percorso, per Marianna è già tempo per pensare al futuro e al suo percorso universitario.
“Vorrei proseguire il mio percorso con le lingue – ha raccontato – approfondendo il tedesco e il cinese nell’ambito della mediazione e della letteratura. Il mio sogno è quello di poter diventare interprete e di poter essere a contatto con tante realtà e tradizioni diverse”.