Cultura

UNA PROGRAMMAZIONE DI DANZA CONTEMPORANEA A RUVO

Da giovedì 24 a sabato 26 giugno e da giovedì 1 a domenica 4 luglio, nella cornice del giardino della Scuola “G. Bovio” l CD di Ruvo di Puglia prenderà vita LE DANZATRICI en plein air la prima programmazione di danza contemporanea a Ruvo di Puglia con la direzione artistica di Giulio De Leo.  Dieci fra le più affermate compagnie italiane di danza contemporanea si alterneranno per dar vita ad un unicum in cui spettacoli già premiati da circuiti di programmazione nazionali e internazionali verranno riproposti in una versione originale site-specific e incroceranno processi di ricerca in divenire, comunità di cittadini ruvesi (bambini, over 65 e giovani under 35), giovani danzatori in formazione, conferenze dedicate all’archeologia e alla ritualità danzante e videoproiezioni sulle facciate di alcuni attrattori. In scena le coreografie di due grandi maestri della danza contemporanea italiana: Adriana Borriello e Roberto Zappalà e le opere di una nutrita schiera di autori affermati ed emergenti: Giulio De Leo, Sara Sguotti, Simona Bertozzi, Roberta Ferrara, Ezio Schiavulli, Francesco Marilungo, Erika Guastamacchia, Daniele Albanese e Davide Valrosso. La programmazione con uno spin-off supportato dal Teatro Pubblico Pugliese di ben 11 spettacoli chiude il progetto di audience engagement, residenze coreografiche, conferenze e programmazione LE DANZATRICI, archeologia del contemporaneo, ispirato al celebre affresco tombale rinvenuto a Ruvo di Puglia e custodito dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e realizzato a partire da febbraio 2021 da Compagnia Menhir Danza con il supporto di Regione Puglia e Teatro Pubblico Pugliese nell’ambito dell’avviso pubblico CUSTODIAMO LA CULTURA IN PUGLIA e con il patrocinio e la collaborazione di Comune di Ruvo di Puglia e Museo del libro – Biblioteca Comunale di Ruvo di Puglia.

La conferenza stampa di presentazione si terrà giovedì 17 giugno alle ore 10:00 presso il Museo del Libro – Biblioteca Comunale di Ruvo di Puglia e vedrà l’intervento di Monica Filograno, Assessora alle Politiche Culturali del Comune di Ruvo di Puglia e di Giuseppe D’Urso, Presidente del Teatro Pubblico Pugliese. A partire dalla mattinata del 24 giugno presso il Museo del Libro sarà possibile visionare le opere di videodanza prodotte da Dario Iurilli Vanessa Cokaric e dai partecipanti al workshop CORPO DI LUCE realizzato dai due artisti pugliesi residenti a Berlino nell’ambito de LE DANZATRICI, archeologia del contemporaneo. Dal 26 giugno prenderanno il via ben due residenze artistiche: quella in collaborazione con ResiDance XL_Mondaino rete nazionale di residenze artistiche e Teatro Pubblico Pugliese di Francesco Marilungo per la creazione dello spettacolo PARTY GIRLS presso l’auditorium del plesso Giovanni XXIII della Scuola Secondaria Statale di I grado Cotugno Carducci Giovanni XXIII e quella di Adriana Borriello e Antonella Talamonti per il progetto di ricerca CORPO ANTROPOLOGICO presso la sala conferenze del Museo del Libro che coinvolgerà danzatori professionisti e cittadini over 65 e la cui restituzione finale chiuderà la rassegna il 4 luglio. Il 1 luglio una conferenza tenuta dall’archeologa Claudia Pecoraro e dedicata alla RITUALITÀ DANZANTE dall’età classica alle forme accidentali contemporanee. Sabato 26 giugno e sabato 3 luglio le videoproiezioni sulle facciate degli attrattori rispettivamente di LAZZARO di Giulio De Leo/Erika Guastamacchia e di THE OPPOSITE OF ONE di Vanessa Cokaric e Dario Iurilli. Ogni sera da giovedì 24 a sabato 26 giugno e da giovedì 1 a domenica 4 luglio, a partire dalle 19:00, sulla pedana allestita per l’occasione nel giardino della Scuola “G. Bovio”, si alterneranno più compagnie che danzeranno all’ombra dei pini e nella luce naturale. Una festa per celebrare il corpo come territorio di gioia, creatività, relazione, coesione, identità e comunità. Dieci giorni intensi in cui Ruvo di Puglia diventerà terra di danza!!!

La programmazione de LE DANZATRICI, en plein air conclude in modo coerente e festoso la lunga indagine sull’archeologia della danza e sull’origine del gesto contemporaneo, avviata con il progetto LE DANZATRICI, archeologia del contemporaneo dalla Compagnia Menhir Danza sullo studio delle risorse organiche da cui il movimento si genera (peso, respiro, sguardo, spazio e relazione) e della sedimentazione di memorie, retaggi culturali ed esperienze che in una dimensione personale o collettiva lo influenzano e modellano. Un progetto che coniuga in modo originale visione futura, danza contemporanea, archeologia, storia, cultura e tradizioni e che insieme alle collaborazioni istituzionali e artistiche si muoverà anche con una nutrita schiera di partner commerciali per la fornitura di servizi di ristorazione e accoglienza. L’accessibilità agli spettacoli serali è garantita da un biglietto unico per ciascuna serata di soli 3,00 EURO e da una serie di ulteriori politiche di agevolazione e promozione a tutela delle fasce più colpite dagli effetti della pandemia da COVID-19 ed in sinergia con i partner commerciali.

Il progetto LE DANZATRICI, archeologia del contemporaneo durante il suo sviluppo ha trovato anche la preziosa collaborazione di Comune di Bassano del Grappa/CSC Centro per la scena contemporaneaMuseo delle Periferie di Roma, si è configurato come un coro di azioni diversificate e coerenti: i laboratori BIOSCULTURE e CORPO MITICO condotti rispettivamente Erika Guastamacchia Giulio De Leo per il coinvolgimento del pubblico ruvese attraverso la pratica della danza, le residenze di sviluppo e ricerca di Vanessa Cokaric/Dario Iurilli e Adriana Borriello/Antonella Talamonti, il ciclo di conferenze online dedicate alla ritualità danzante condotte dall’archeologa e curatrice museale Claudia Pecoraro e una serie di eventi online che hanno trovato una vetrina nazionale in IPERFESTIVAL 2021 di Roma dal 21 al 23 maggio.

Un continuum di azioni abitative degli spazi del polo museale cittadino di Ruvo di Puglia, per restituire al visitatore un’esperienza psicosensoriale originale, modificare la prospettiva sulle opere e sul patrimonio materiale custodito e restituire alla comunità dei residenti la percezione dello spazio museale come centro culturale vivo e pulsante della città.

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