UNA NUOVA CASA PER L’EMPORIO LEGÀMI
L’emporio solidale Legami, ha una nuova casa!
La “Casa” dove poter continuare a far crescere sempre più la comunione tra la gente e dove poter operare in punta di piedi , nel servizio caritatevole per le persone del territorio, quelle persone che continuano a pagare il prezzo di una crisi devastante, che non conosce fine.
Siamo estremamente felici di ringraziare il Capitolo Concattedrale di Ruvo di Puglia, che ha deciso di destinare a titolo gratuito, i locali di via Nello Roselli 55 B e C, per lo svolgimento del progetto “Emporio Solidale Legami”.
L’Emporio sogna di tessere Legami sempre più forti, sempre più numerosi, degni dei poveri, degni delle persone che conoscono il valore delle cose, che conoscono la sofferenza altrui facendosene carico.
NUOVA CASA, NUOVA VITA, NUOVA LINFA e tanti progetti, ma soprattutto tanti Legami di cittadinanza attiva e tanta voglia di fare Luce sulla sensibilità che ognuno di noi ha in dono nel cuore.
Siamo chiamati ad osare sempre più e meglio. Sicuramente, da oggi, l’Emporio è più vicino a tutti, perché ha trovato casa nel cuore del paese; ma la sfida più grande sarà di far entrare il “progetto Emporio” sempre più nel cuore dei Ruvesi, perché tutti possano sentirsi protagonisti in questa opera di carità che la Chiesa ha riconosciuto e sostenuto.
Vorremmo qui esprimere la nostra sincera e viva gratitudine per la sensibilità espressa nei mesi scorsi, dagli Uomini e dalle Donne dall’Amministrazione Comunale, in un momento particolare incertezza sul futuro della Sede del “Progetto Legami”, ci hanno dimostrato la loro vicinanza offrendoci il conforto di una struttura nella quale abbiamo potuto continuare ad operare.
Cogliamo l’occasione per ringraziare le tante persone e Associazioni di Ruvo e delle Città limitrofe, che continuano a sostenerci provvidenzialmente.
Insieme e solo insieme, si può affrontare la paura della crisi e noi per primi, sentiamo il bisogno di sentirci in comunione con gli altri ma soprattutto in comunione con Colui che ha voglia di far proseguire questa attività destinata ai nostri “padroni” che sono i poveri da servire.