UNA NOSTRA UTENTE: “MIA MAMMA COSTRETTA A RINUNCIARE ASTRAZENECA, NON E’ STATA PIU’ RICHIAMATA”
“Cortesemente desidererei avere qualche chiarimento, per evitare fraintendimenti di cattiva organizzazione e soprattutto evitare i tanto condannati assembramenti che diventano, invece, condivisi per superabili e contingenti motivi”, comincia così la lettera di una nostra utente che spiega l’accaduto.
“Mi sono recata – spiega – come accompagnatrice, questa mattina, presso il palazzetto in oggetto e sentendo che veniva somministrato il vaccino Astrazeneca, avremmo deciso di rinunciare, per espresso parere del medico, avendo l’interessato una serie di patologie che non consigliavano l’invocazione del prodotto odierno. Ci è stato consigliato di fare comunque la dovuta trafila per ottenere poi dal medico che avesse preso in carica il paziente un nuovo appuntamento per il vaccino pfizer. Tutto questo non è avvenuto”.
“Cosi dopo un’estenuante attesa a detta del medico in servizio, occorre rifare la prenotazione in farmacia, ma con quale risultati?
Si è stanchi di organizzazioni inesistenti, c’ è bisogno di un pizzico di rispetto per chi non ce la fa più. Penso di meritare una gradita e chiarificatrice risposta”, chiede la nostra utente.