UNA DOCENTE: “OCCORREVA UNIFORMARSI ALLE ALTRE CITTA’ DELLA DIOCESI. DON TONINO STRUMENTALIZZATO PER IL NATALE”
Insegnanti e studenti non ci stanno e protestano apertamente contro la decisione dell’amministrazione di non chiudere scuole e uffici pubblici in vista della visita di Papa Francesco a Molfetta venerdì 20 aprile, a 25 anni anni dalla morte di Don Tonino Bello.
“Come docente – scrive Angela Tedone – oltre che come cittadina ruvese sono senza parole. Mi sembra un voler demandare ad altri le proprie responsabilità. Il Sig. Sindaco dovrebbe spiegare in che modo i Dirigenti Scolastici dovrebbero autorizzare e poi cercare di sostituire tutto il personale che chiede di poter partecipare alla visita pastorale del Papa. Mi chiedo poi se il Sig Sindaco conosce bene la normativa che regola le richieste dei giorni di congedo da parte dei docenti (durante il corso dell’anno non si possono chiedere gg di ferie e quelli per motivi di famiglia sono a discrezione dei Dirigenti)“.
“Permettetemi di affermare – prosegue – che la visita di un Papa è un evento straordinario oltre che storico e non accade certo tutti i giorni che ci onori della Sua visita. Egli, oltre che vicario di Cristo, per chi crede, rappresenta un Capo di Stato ed andrebbe rispettato come tale! Senza parlare poi della figura di Don Tonino che, per tutti, ha rappresentato un autentico sostenitore della pace nonché vero modello di umanità nel servire gli ultimi.
Mi dispiace dover fare questa osservazione ma mi viene lecito pensare che, per la ns amministrazione, la sua memorabile figura, sia forse servita solo a giustificare la realizzazione di luminarie natalizie che, per quanto belle da vedersi, avevano ben poco di natalizio e religioso“.
“La nostra città – conclude – fa parte di una diocesi (Molfetta, Ruvo, Terlizzi e Giovinazzo) pertanto avrebbe dovuto conformarsi alla volontà comune di chiudere gli istituti scolastici piuttosto che decidere per il contrario. Perdonate il mio lungo commento ma come cittadina ruvese credente oltre che come docente sono profondamente amareggiata perché questo provvedimento mi impedirà di partecipare a questa esperienza eccezionale“!
Niente da dire sulle convinzioni religiose, ne sulle importanza dell evento . Ma vorrei ricordare alla docente, che in un anno se ne fanno anche troppe, chiusure per vari pseudo buoni motivi , è questo è l ultimo che ci mancava . Tra chiusure per votazioni, per neve o schiuma di neve ,per riunioni sindacali e ponti più o meno lunghi per festività, quest ultimo suo ( diritto) ci mancava . Capisco, cara docente , che comunque a voi questi giorni ( di alacre) attività vi vengano pagate comunque, ma le ricordo che nell indotto della scuola ci sono tante figure professionali , che nei , oramai moltissimi di chiusura delle scuole, rimango a bocca asciutta e non vengono pagate. E QUELLO SI CHE È UN DIRITTO NEGATO ,NON IL SUO . In altre nazioni non ci sono tutti questi giorni di chiusura delle scuole . Inoltre, le devo dire cara docente ,che quando noi andavamo a scuola, è mi creda abbiamo la stessa età, no c erano Halloween, carnevale etc etc. Altro diritto, è quello dei genitori ,che pagano le tasse per mandare i figli a scuola e non gli interessa se lei voglia andare a vedere il papa .
Con profondo rispetto…
Pino