UN VIAGGIO METAFISICO ATTRAVERSO LE NOTE DI LEONARDO DI GIOIA
La recensione di Roberta Lionetti sul concerto di Leonardo Di Gioia tenuto sabato 12 Ottobre, nel bellissimo salone di Palazzo Pesce di Mola di Bari, dal titolo “Solo in Viaggio”.
La verità è che chiamare “concerto” una serata come quella di sabato è cosa molto riduttiva. È stata più che altro un’esperienza, un prender parte ad un viaggio immaginario dove si percepiva tutta l’atmosfera dei posti in cui Leonardo ci ha catapultati con la sua fisarmonica. Si, perché Leonardo non suona, soltanto, ma viaggia, con la sua mente e con la sua musica e riesce a prenderti per mano e a portarti con sé, nel suo mondo, nei suoi luoghi. Basta chiudere gli occhi, svuotare la mente e ascoltare, e subito ti ritrovi in una sagra popolare tipica pugliese, tra gente che balla allegramente, un tantino brilla, euforica, con tutta la confusione mista al calore ed alla semplicità che caratterizza la gente del sud; e subito dopo ti ritrovi nel Nord dell’Europa più estrema, dove tutta la magia dei fiordi, il frangersi delle onde del mare agitato del Nord, le sferzate di vento gelido e i tipici suoni celtici ti investono in pieno, rendendoti partecipe di una cultura mistica quanto affascinante; e poi si passa ai focosi ritmi e colori andalusi, col ritmo percussivo e matematico del flamenco, immaginando la buleria danzata dalle ballerine con i loro vestiti attillati e l’immancabile ventaglio russo fuoco con disegni floreali, che volteggia e nasconde i loro sguardi sensuali e maliziosi… E si va avanti così, viaggiando per continenti e popolazioni, saltando tra Europa e America, passando dal Brasile con i suoi colori e i suoi balli “carioca”, soffermandosi in Argentina con le danze milonguere e i tanghi dal sapore nostalgico e dai ritmi marcati, per poi tornare in Italia dove un classico brano come “Roma nun fà la stupida stasera” (riarrangiata in modo romantico e delizioso) ti rimanda al periodo dove l’unica preoccupazione era il far benzina alla tua fiat 500 per partire con altri 3 amici in direzione ignota… Leonardo e la sua fisarmonica: un elemento unico, non scindibile, dal tocco e dal fraseggio inconfondibile, potente, sanguigno, fisico, dotato di una tecnica straordinaria ed un suono limpido e preciso che arriva dritto al cuore e all’anima di chi lo ascolta, capace di emozionare come nell’esecuzione della sua ultimissima composizione, “Marì”, dedicata alla sua fidanzata seduta in prima fila, dove la melodia rimane impressa nella mente dell’ascoltatore e la lacrimuccia è conseguenza dell’emozione provata. Il bis è d’obbligo e chiamato a gran voce; non poteva mancare l’omaggio al più famoso maestro argentino di tango, e con una versione personalissima del brano più famoso di Astor Piazzolla, “Libertango”, Leonardo dimostra e conferma il suo curriculum da pluripremiato ed apprezzato musicista d’oltreoceano quale è, riconosciuto come uno dei 100 migliori fisarmonicisti contemporanei al mondo (A.A.A. – American Accordionist’s Associations) e inserito nell’enciclopedia mondiale della fisarmonica, dopo aver vinto il concorso “Nuovo Talenti del Jazz – 2019” svoltosi a Nizza. Standin ovation per il Maestro, complimenti unanimi e sinceri da parte di un pubblico emotivamente suggestionato e colpito che inevitabilmente chiede foto ricordo, autografo e dialogo alla persona umile, gentile e simpatica che si cela dietro l’artista: le virtù dei grandi, insomma, rarissime di questi tempi. Nota di merito alla padrona di casa, la Sig.ra Margherita Rotondi per l’accoglienza, la ricerca, la condivisione e l’investimento nella cultura della bellezza, qualsiasi arte sia, come in questo caso: la musica del Maestro Leonardo Di Gioia.
(@foto Maura Potì)
