UN UTENTE CHIEDE LA RACCOLTA DELL'UMIDO IN OCCASIONE DELLE FESTIVITÀ': "MENO MALE CHE A NATALE VADO DA MIA SUOCERA"
Che a Ruvo ci sia la fobia da “spazzatura” è innegabile! Come in ogni situazione c’è chi si è adeguato subito e si trova bene e chi, invece, non ne vuole sapere di adattarsi.
La raccolta differenziata “porta a porta” sta modificando le abitudini dei ruvesi: oggi toccherà ai residenti di Via Duca della Vittoria e arterie dire addio ai cassonetti sotto casa.
Tra le tante mail giunte in redazione, ne abbiamo scelta una molto propositiva.
“Caro Paolo,
quando ho letto il tuo editoriale nel quale parlavi ironicamente di abitudini alimentari dei ruvesi pronte a essere modificate, lì per lì ho riso anche io. Poi la mia esperienza da “differenziato da porta a porta” mi ha portato a fare una serie di riflessioni che ti danno ragione.
Innanzitutto dico ai miei concittadini di darsi da fare, di lasciar perdere l’incompetenza di chi ci amministra e di chi gestisce il servizio della differenziata. Concentriamoci su di noi e per noi comunità dobbiamo dare il massimo. Vedere ogni angolo, zeppo gremito di rifiuti non è bellissimo! Diamoci una mossa!
Sono stato da subito interessato dal “porta a porta” e, dopo aver “rimbambito” abbastanza per cercare di indovinare i colori dei sacchetti (brochure molto approssimativa) finalmente ho cominciato la mia avventura. Posso subito affermare che mi sembra eccessivo ritirare il secco residuo due volte a settimana, mentre la plastica solo al martedì. A mio modo di vedere occorrerebbe fare il contrario: dipende dagli usi e costumi di ogni cittadino, ma in generale siamo circondati da plastica, dalle bottiglie di acqua ai contenitori del detersivo, agli involucri alimentari di pasta, biscotti, latte e altro ancora.
Ho cambiato le abitudine personali anche quando vado a fare la spesa: no alle bottiglie in vetro, sì alle lattine. Quando invito amici a casa o avrei dovuto mostrarmi “tirchio” e tirare fuori una sola bottiglia di birra o vino, oppure sarei stato costretto a invitarli il primo o terzo giovedì del mese, in modo da non tenermi il vetro in casa per parecchio tempo. Per ovviare a tutto ciò ho deciso di adeguarmi e puntare sulle lattine.
Ma la cosa che più mi infastidisce è sapere di non essere libero nella mia vita, di avere stress da spazzatura in occasione delle feste.
Mai come quest’anno sono stato felice di passare il Natale con i miei suoceri! Appena abbiamo ricevuto l’invito, non abbiamo esitato neanche un secondo ad accettare! Calendario alla mano occorre riflettere sul fatto che ritireranno l’umido mercoledì 23 e poi sabato 26 dicembre: in pratica dobbiamo tenerci in casa i rifiuti dalla Vigilia a Santo Stefano. Mi sembra una follia pazzesca! Non oso immaginare il mix tra odori di prelibatezza e quelli di spazzatura.
Per questo, a mio modesto modo di vedere, l’ente dovrebbe rivedere le modalità di ritiro della differenziata in occasione di festività, altrimenti saremo costretti a vedere limitata la nostra libertà.
Grazie per l’attenzione e complimenti per il lavoro che svolgete!”.
L’utente che scrive, evidentemente, confida nella circostanza che i suoceri abbiano ancora i cassonetti sotto casa durante le feste natalizie (a meno che la sua idea di propositività si concretizzi nello “sbolognare” agli impavidi nonnetti l’onere dello smaltimento degli avanzi festaioli…).
Stamattina, più d’uno in zona stazione è rimasto col sacchetto in mano, reo di non aver fatto troppo caso ai fantomatici adesivi apparsi sui bidoni nelle 48 ore precedenti, che ne preannunziavano l’imminente rimozione: e ha pensato bene di abbandonare il reperto nel luogo in cui, sino a ieri, si ergeva il compianto, familiare oggetto: un po’ come quando si depositano mazzi di fiori sui luoghi di certe premature dipartite…
Siamo seri, impariamo anche noi a non fare sempre le cose così, alla ce m’ n’ fràiche (e scusate il gallicismo).