Un gruppo di camminatori della Via Francigena scopre l'autentica bellezza di Ruvo di Puglia e dei ruvesi
Percorrere la via Francigena rende più ricchi. Di esperienze, vissuti, bellezza del creato, storie millenarie.
Ruvo di Puglia, situata lungo il cammino della via Francigena del Sud, che parte da Roma per giungere a Brindisi e coincide con la via Appia – Traiana, è stata il luogo dove una famiglia di camminatori, di pellegrini, ha vissuto un’esperienza sensoriale e umana intensa, raccontata sul blog “Straysteps – randagio per il mondo” nel post “Via Francigena. Giorno 59, da Corato a Bitonto”.
Nel racconto il narratore, Jack D. Toad – sul blog è scritto così – parla del nostro splendido centro storico, delle sue vie, della gente ospitale e del signor Minuccio, creatore di bellissime icone di pietra, che tutti i ruvesi conoscono e stimano.
“Quando mio figlio Paolo è arrivato in piazza mi ha detto ‘Gira lì a destra e parla con quel signore’. Mi trovo davanti un uomo che potrebbe essere mio padre, solo molto più basso. Intento a dare piccoli colpi di martello al suo scalpello per incidere in maniera divina delle tavole di marmo, che poi espone lungo la via che conduce al suo laboratorio. Mi fermo a parlare e lui si presenta “Piacere, sono Minuccio”. Racconta che lui ha sempre lavorato il marmo, prima nei cantieri e da quando è in pensione ha iniziato a scolpire dei bassorilievi in modo artistico.
Panorami, soggetti religiosi, fiori e molto altro. Lui lo fa per piacere, non per soldi. E questo traspare dalle sue opere. Di una pulizia e di una precisione incredibile. Spiega che una volta all’ anno tiene un corso per i giovani che vogliono imparare. Crede che i giovani siano il futuro e questo gli fa onore. Osserva però che i genitori di oggi non sono più capaci di fare i genitori. Non sono più capaci di dire degli amorevoli no (usa esattamente queste parole), ma cedono di fronte ad ogni richiesta dei figli. Creando così una generazione di viziati, di persone che nella vita non si devono mai sudare niente, per poi arrivare ad avere degli adulti incapaci di fare scelte. Lo rimango ad ascoltare in assoluto silenzio. Paolino ci raggiunge sul finire delle sue parole. Dopodiché lui ci mostra altre sue piccole opere d’arte, noi rimaniamo in contemplazione.”
Queste righe presentano un ruvese mite, operoso, dal grande senso estetico ed etico. Emblema degli incontri che si possono fare andando a piedi, raggiungendo luoghi lontani osservando tutto quello che ci circonda, assaporando il tempo e lo spazio, lentamente.
Ecco perché scrivere che percorrere la via Francigena consente di scoprire nuovi tesori non è esagerato.
Ruvo di Puglia è già uno dei tesori che adornano questo percorso millenario. Ruvo di Puglia e i ruvesi.
(La foto nell’articolo è tratta dal blog straysteps.altervista.org)