UN COMMERCIANTE: “STANCHI E SENZA PROTEZIONI. VARIAMO L’ORARIO PROLUNGATO”
I commercianti in prima linea per cercare di fronteggiare la doppia emergenza da Covid-19. La più importante riguarda la salute, la seconda l’aspetto economico.
In molti si sono organizzati in prima battuta per il servizio a domicilio, per poi rinunciarvi: troppo complicato e insicuro.
Restano a fronteggiare le emergenze le farmacie e parafarmacie che si organizzano con i “paraschizzi” per salvaguardare la propria salute.
Del resto l’attenzione particolare è rivolta al rigido rispetto delle normative che, spesso, trova senso di responsabilità nei clienti.
Delle proposte concrete giungono in una lettera indirizzata alla nostra redazione da parte di un titolare di un negozio di genere alimentari: “Siamo stanchi, sfiniti e cominciamo a essere poco lucidi. Siamo ben consci dell’importanza che rivestiamo nel dover e voler rifornire in maniera cospicua e senza ansie l’intera cittadinanza ruvese. Ma adesso dobbiamo fare delle scelte. Al primo posto, come tutti, abbiamo chiaramente il voler difendere assolutamente la salute di tutti: la nostra, dei dipendenti e dei clienti. Per far questo, nessuno ci viene incontro dotandoci, anche a pagamento, di un serio kit anticontagio. E’ difficile reperire mascherine, per cui il livello di protezione incredibilmente si abbassa notevolmente. Allora dobbiamo fare qualcosa per tutelarci. La proposta è: orario prolungato e chiusura anticipata, chiusura domenicale per rifiatare. Un orario 8.00 – 16.00 con annessa disponibilità al servizio a domicilio per coloro che lavorano e giungano a Ruvo in tarda serata potrebbe essere un buon viatico per stare un pò tutti sereni. Chiedo un incontro con il sindaco, l’assessora alle Attività Produttive e con gli altri commercianti in modo da trovare la quadra e sposare una linea unica di azione”.