UN CITTADINO RUVESE: “POVERI PEDONI INDIFESI”
Un cittadino ruvese è inciampato tra “le buche” e i vari problemi dei marciapiedi di Corso A. Jatta ang. Via Pascoli, all’altezza del circolo didattico S. Giovanni Bosco. Questo il suo racconto. “Sono inciampato su una basola sconnessa e ho perso l’equilibrio. Ho messo purtroppo il piede destro in fallo, finendo in malo modo in una buca che si trova appena fuori del marciapiede. Non sono caduto, perchè un’auto in sosta mi ha fatto da appoggio, ma ho riportato una storta che mi ha lasciato senza fiato per un pò. Conclusione: una caviglia bella gonfia e dolorante. Sì, certo, la buca è visibile. Devi prestare molta attenzione e guardare dove metti i piedi! Ma se nella buca ci finisco – facendomi male – perchè ho perso l’equilibrio in seguito ad un problema indipendente dalla mia volontà, che so: sono incespicato in un avvallamento del manto stradale, ho avuto uno sbandamento causato da una improvvisa vertigine?”.
Di chi sono le responsabilità? “Anche se la buca era visibile, e quindi evitabile, non ho potuto nulla per non finirci dentro. Quindi la colpa è mia, e non di chi deve manutentare regolarmente ed efficientemente la strada che percorro; non c’è neanche concorso di colpa. E chi deve pronunciarsi sui ricorsi, sempre più numerosi, non si premura di notificare all’ente gestore, che esiste un oggettivo pericolo per il viandante, e, se ricorrono le condizioni, di imporre ad esso un solerte ripristino. Povero pedone! Sei debole ed indifeso. Tutti ti incitano ad affermare la tua dignità, e ti lodano perchè, con il tuo comportamento, non sprechi, non inquini, rendi più vivibile la città. Insomma sei dotato di forte senso civico, sei responsabile e contribuisci seriamente al benessere collettivo. Ma continui ad essere debole ed indifeso. E sei l’unico responsabile“.