ULTIMATO IL TRADIZIONALE PRESEPE DELLA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO
E’ stato ultimato il tradizionale presepe artistico di Sant’Angelo. Il presepio, unico nel suo genere, rappresenta un punto di riferimento per l’intera città e per i paesi limitrofi. Anche quest’anno i giovani e gli adulti di Azione Cattolica hanno voluto proporre un presepio che richiamasse la tradizione storica della nostra parrocchia: l’intera rappresentazione si svolge nella navata destra della chiesa e la capanna è posta di fianco al Vangelo, quasi a voler meglio rappresentare quel “Bambino che si è fatto carne e ha posto la Sua dimora in mezzo a noi”. L’effige della giovane Maria vestiva preziosi abiti, oggi sostituiti, interamente ricamati a mano e rappresenta uno dei pezzi più pregiati dell’intero presepe, assieme a san Giuseppe. La vestizione è rimasta solo per questi due personaggi e spetta ad una persona fidata della parrocchia.
Ritorno alla tradizione, dunque, e allo stupore, lasciandosi entusiasmare dalla grandiosa scenografia che richiama gli antichi presepi che i frati Minori Osservanti iniziarono a riprodurre durante la metà del Settecento con la riedificazione della chiesa di San Michele Arcangelo e la cui bellezza e armonia riecheggia fino ad oggi. Tra la fine dell’Ottocento e i primissimi anni del XX secolo però, il presepe fu abbandonato o probabilmente allestito in versione ridotta alla sola natività.
Ne dà conto un cronista della Gazzetta di Puglia che nel 1925 scrive del ritorno dell’antichissimo presepe allestito nella chiesa ruvese, in concomitanza con l’elevazione canonica dell’edificio sacro a parrocchia: “Da tempo remoto quella che era una nobile tradizione era stata abbandonata.
E quest’anno il neo-parroco don Gioachino De Palo, nell’antichissima chiesa di S. Angelo, ha fatto sorgere un bellissimo ed artistico presepe, con i personaggi simbolici di grandezza naturale. Tale esposizione durerà fino al 3 gennaio e le funzioni religiose si succederanno per l’occasione.
Non possiamo non congratularci col molto reverendo De Palo, sicuri d’interpretare i sentimenti della cittadinanza che tanto è appassionata a questa manifestazione di devozione cristiana.” Dal 1925, quindi, il presepe di Sant’Angelo tornò ad essere elemento centrale della città e, nel periodo natalizio, occupava gran parte del tempio. Fu stampata in quegli anni la famosa cartolina doppia erroneamente intitolata “Antichissimo presepe nella Parrocchia di S. Maria degli Angeli (già S. Michele)” e che mostra uno sguardo panoramico sul bel presepe che si estendeva lungo tutto il lato destro della chiesa, occultando le attuali cappelle del SS. Crocifisso, di San Francesco e del Sacro Cuore.
La cartolina, della quale non abbiamo informazioni dettagliate sulla data di emissione e sull’autore dello scatto, venne stampata in numerosi esemplari e, probabilmente, favorì il diffondersi della notizia dell’antichissimo Presepe nelle città viciniori. la Gazzetta del Mezzogiorno del 1° Gennaio 1932, infatti, riporta che anche quest’anno è meta di pellegrinaggio da parte della cittadinanza e dei paesi circonvicini la Chiesa di S. Angelo, posta sulla ridente collina dalla quale immenso ed esteso si ammira il panorama della nostra Puglia, e dove ogni anno, da tempo immemorabile, si costruisce un artistico Presepe. Parroco ed ideatore dell’allestimento di quell’anno fu il canonico don Michele Angarano che venne elogiato dall’articolista per i paesaggi e le scene domestiche tanto care al cuore umano.
Tra la fine degli anni Trenta e l’inizio degli anni Quaranta il presepe rivide momenti di buio e non fu più allestito nella sua interezza: i pupi furono accatastati nei depositi della chiesa mentre i pastori “migliori” furono prestati alla parrocchia del SS. Redentore che li ha conservati fino a qualche anno fa quando un furto nella stessa parrocchia ha reso ormai impossibile il “rientro” dei personaggi nella chiesa di Sant’Angelo. Il presepe di Sant’Angelo, allestito secondo la tradizione, rinacque nel 1970 su impulso del parroco don Paolo Cappelluti e grazie all’opera del Gruppo Artistico Sant’Angelo. Furono recuperati gli “scheletri” dei pupi e furono affidati alle famiglie della parrocchia. Queste si occuparono di confezionare nuove vesti, visto che le antiche erano ormai perdute o inutilizzabili. Nel 1971 l’iniziativa fu replicata con una nuova
struttura: per quell’anno il presepe occupò il lato destro, partendo dall’ingresso fino all’altare maggiore. Il monumentale presepe fu visitato da oltre cinquantamila persone tra le quali anche mons. Aurelio Marena, allora vescovo di Ruvo e Bitonto che si congratulò con gli ideatori. Significativa l’esperienza del 1973 che consentiva ai visitatori di “entrare” nella capanna della natività dove erano presenti diverse scene e l’altare per la celebrazione liturgica, quasi a voler riproporre il primo presepe del santo di Assisi.
Nel frattempo, il parroco don Paolo Cappelluti volle iniziare a restaurare i pupi per preservarli nel tempo. I primi interventi di restauro furono avviati già al momento della “riscoperta” dei pastori e furono condotti da artigiani della vicina Terlizzi ma, alla metà degli anni Settanta, si pensò di eliminare le vesti in tessuto sostituendole con strutture in cartapesta su cui erano innestati i volti e le mani originali.
Alla fine degli anni Ottanta, forse a causa dell’allontanamento di molti giovani dall’ambiente parrocchiale, la tradizione pian piano si affievolì: i presepi diventavano sempre più piccoli finendo per ridursi alla sola natività e a pochi pastori. Negli ultimi anni, il gruppo giovanile di azione cattolica parrocchiale, incentivati dal parroco Sac. Don Michele Del Vecchio, ha voluto ridar vita al grande presepe di Sant’Angelo tornando ad occupare la navata destra della chiesa e ponendo la natività accanto al luogo da cui si proclama il Vangelo.
Note storiche tratte da: F. Lauciello, L’antico Presepe della chiesa di Sant’Angelo a Ruvo di Puglia. Un patrimonio da preservare, in Scritti di ieri e di oggi per la storia della chiesa di S. Angelo di Ruvo di Puglia, a cura di C. Bucci, Terlizzi 2018