UE SALVA TURISMO IN PUGLIA DA CRACK DI OLTRE 3,5 MLD
Il digital green pass vaccinale pei i cittadini europei potrebbe salvare il turismo straniero in Puglia che ha già subito un buco di 3,5 miliardi nelle spese dei viaggiatori dall’estero che sono crollate del 63% nel 2020 rispetto all’anno precedente toccando il minimo da almeno venti anni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, in occasione dell’incontro con gli Assessori regionali al Turismo Massimo Bray e all’Agricoltura Donato Pentassuglia, richiesto da Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, per individuare percorsi comuni e adottare strategie condivise per rilanciare il settore agrituristico in Puglia.
“Un nuovo bando sulla Misura 21 per recuperare gli agriturismi rimasti esclusi dal primo, annunciato dall’Assessore Pentassuglia che ringraziamo, certamente è una boccata d’ossigeno, con la necessaria stretta sui pagamenti del primo bando fermi al 23%. E’ stata condivisa anche la necessità di semplificare le procedure burocratiche che rendono spesso impraticabili percorsi di sostegno e investimento per rafforzare la tenuta delle strutture agrituristiche che hanno subito pesanti perdite di fatturato a causa dell’emergenza pandemica”, ha spiegato il presidente di Terranostra Puglia, Filippo De Miccolis Angelini.
Il Covid ha inferto un colpo durissimo per gli agriturismi con la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità nei mesi di lockdown e con le nuove restrizioni – aggiunge Coldiretti Puglia – si profila uno scenario a tinte fosche anche per Pasqua e per la stagione estiva targate 2021.
“Va data centralità al ruolo dell’agriturismo nelle politiche del turismo in Puglia, con una adeguata promozione e lo stanziamento di finanziamenti regionali mirati ad un segmento che ha registrato negli ultimi anni una crescita a due cifre con il 16,5% di aumento del numero degli agriturismi, sempre più distintivi e specializzati. Abbiamo convenuto con gli assessori Pentassuglia e Bray sulla necessaria formazione degli operatori agrituristici, oggi limitata ad iniziative personali autofinanziate o finanziata esclusivamente con le risorse risibili del PSR Puglia”, ha aggiunto il presidente De Miccolis.
La Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale – è fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall’estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio. L’assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea Coldiretti Puglia – i turisti dall’estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa ma che adesso sono anche quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione.
Il certificato in formato digitale o cartaceo sarà interoperabile e legalmente vincolante per gli Stati membri e ammetterà tutti i vaccini disponibili sul mercato, consentirà dunque – sottolinea la Coldiretti regionale – ai cittadini europei di tornare a viaggiare quest’estate fornendo la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi a un test o di essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi. Essendo una proposta di regolamento di Consiglio e Parlamento europeo, dovrà essere approvato – precisa la Coldiretti – secondo la normale procedura di co-decisione, presumibilmente accelerata per consentirne l’entrata in vigore in tempi rapidi.
“L’agriturismo, nonostante i suoi numeri dimostrino il contrario, viene considerato un turismo di serie B, mentre è evidente la centralità dell’identità agricola e del patrimonio rurale del nostro territorio e del paesaggio – insiste il presidente De Miccolis – nella comunicazione istituzionale e di marketing turistico. Ma gli oneri di cura del territorio e del paesaggio rimangono in capo agli operatori agrituristici che sono troppo spesso abbandonati ad affrontare da soli sfide enormi come Xylella, siccità, cambiamenti climatici e da ultimo anche il Covid”.
“L’agriturismo e lo sviluppo multifunzionale delle aziende agricole devono rientrare nelle strategie regionali, ivi incluse – insiste il presidente De Miccolis – quelle a sostegno del settore turistico per emergenza Covid. Gli indennizzi per calo di fatturato sono solo un placebo, cosi come non mancano difficoltà per accedere al credito. Gli ammortizzatori sociali sono ormai insufficienti per entità e tempistica a dare respiro alle tante famiglie che hanno vissuto mesi di inoccupazione. In compenso sono aumentati burocrazia ed adempimenti, tanto che alcuni operatori del settore, presi dallo sconforto e dalla paura di sanzioni, stanno valutando se valga la pena riaprire, eventualità che avrebbe effetti disastrosi sull’occupazione”, conclude il presidente De Miccolis.
Serve una svolta – continua la Coldiretti Puglia – per salvare il turismo estivo dopo che oltre sette viaggiatori stranieri su dieci (70%) hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia nel 2020 bloccati alle frontiere dall’emergenza Covid. E il lockdown di Pasqua – conclude Coldiretti Puglia- ha praticamente azzerato anche quello nazionale con un italiano su tre (32%) che ha dovuto cambiare i programmi di viaggio per vacanze, gite fuori porta o visite a parenti e amici durante le feste di Pasqua e Pasquetta.