“Tutti i nodi vengono al pettine”: cronaca di un consiglio comunale sofferto. Le questioni preliminari
“Tutti i nodi vengono al pettine”: questo potrebbe essere il titolo della cronaca del Consiglio Comunale di lunedì scorso, che ha avuto inizio alle 16.32 ed è terminato alle 00.30.
Nodi alla fine districati. Altri, come il nodo gordiano, tagliati; altri ancora in procinto di essere sciolti.
E questo già in sede di questioni preliminari.
Nodo sciolto per i consiglieri Francesco Summo, Irene Turturo e Pina Picciarelli che formano un gruppo autonomo consiliare, indipendente dal Partito Democratico in cui hanno militato e nei cui principi ispiratori, tuttavia, si riconoscono, sia pure in maniera più fluida. Sentita e di ispirazione biblica la dichiarazione ufficiale del consigliere Summo, dimessosi da capogruppo consiliare PD qualche settimana fa: decisione sofferta ma inevitabile. A breve si conosceranno denominazione e capogruppo della neo formazione consiliare.
Intanto, Caterina Montaruli, segretaria cittadina del PD, sta a guardare e ad ascoltare, dapprima sulla soglia e, poi, tra il pubblico. Montaruli ascolta anche il consigliere Mario Paparella (PD) che, a nome anche del consigliere Giovanni Turturro, prende atto, con rammarico, di quanto avvenuto, comprendendone le ragioni tuttavia, imputabili a «non ottimale gestione della segreteria locale». Ora lui, Turturro e il consigliere Michele Scardigno, presidente del Consiglio Comunale, lavoreranno per restituire al Partito Democratico locale una visione più ampia, anche in prospettiva del prossimo congresso nazionale di partito. A breve il nome del neo capogruppo
Non crede al fatto che il male sia solo interno alla compagine del PD il consigliere Antonello Paparella (Forza Italia). Per lui è tutto imputabile all’azione amministrativa targata “Chieco”. A tal proposito, l’opposizione vuole avere contezza e dello stato di salute della maggioranza e della realizzazione delle linee programmatiche in sede di discussione del consuntivo. Paparella chiede, poi, a Chieco lumi sulla “questione Flamma Ardens”, la società di gestione del servizio di illuminazione votiva.
Il consigliere Rino Basile (Ruvo Futura) replica che la maggioranza, nonostante qualche “mal di pancia”, è coesa – d’altronde il gruppo consiliare autonomo appoggia il sindaco Chieco – e dichiara che il Re, contrariamente a quanto scritto sui manifesti in città, non è nudo ma coperto dalla stessa maggioranza e se Ruvo Futura, Sinistra Ruvese e Partito Democratico non si son seduti in Aula “S. Pertini” l’11 maggio scorso è stato solo per senso di responsabilità e correttezza nei confronti dei cittadini che hanno diritto alla chiarezza sulla situazione politica cittadina. Intanto augura buon lavoro al neo gruppo consiliare, ringraziando i componenti del lavoro svolto finora. Per quanto riguarda l’ “affaire Flamma Ardens”, Basile concorda con Paparella sulla definizione dello stesso e suggerisce che sia la I^ Commissione Consiliare (Contratti e Appalti) a curare l’inchiesta in modo tale da riferire in Consiglio Comunale.
La consigliera Mariatiziana Rutigliani (Forza Italia) augura buon lavoro al nuovo gruppo, sottolineando come le loro dichiarazioni esprimano una sottile delusione non solo politica ma anche umana, perché oltre le ideologie ci sono le persone. Replica a Basile sottolineando come l’opposizione non compia azioni e non faccia deduzioni vane sullo status quo politico. Poi, pur condividendo la linea decisa intrapresa da Chieco su Flamma Ardens, non ammette che si facciano illazioni sulla serietà e l’onestà dei ruvesi. Tra l’altro, lei stessa aveva sollecitato in assise il primo cittadino a regolarizzare la posizione della società proprio perché mancava un contratto, ottenendo come risposta l’invito a non preoccuparsi, che era tutto sotto controllo. Poi, Rutigliani sollecita una maggiore interlocuzione tra studi legali e uffici comunali: molte sentenze sono sfociate in pignoramenti presso terzi e questo è avvenuto per la scarso feedback da parte del Comune.
Il consigliere Orazio Saulle (Forza Italia) augura buon lavoro ai consiglieri Summo, Turturo e Picciarelli ma pone una questione pratica: come saranno configurate le Commissioni Consiliari? Lui pensa alla III Commissione, di cui fa parte Summo, che ha per le mani il delicatissimo “PUG”. Poi chiede lumi sull’apertura della residenza socio-assistenziale “Maria Maddalena Spada”, assicurata da tempo.
E’ la volta del consigliere Damiano Binetti (Un’altra IDeA per Ruvo) che trova scandalosa la mancata commemorazione del Carabiniere Cataldo Stasi, ucciso dalla banda della Uno Bianca il 20 aprile di trent’anni fa a Castel Maggiore. Poi chiede se ci siano sviluppi sulla vicenda del ritrovamento dell’isotopo Na-22, materiale radioattivo ritrovato in un autocompattatore Asipu e denuncia l’utilizzo di pesticidi e diserbanti nell’uliveto sito tra la Chiesa di San Giacomo, l’ItsEt e il supermercato Dok: è inammissibile che avvenga in un’area urbana, a discapito della salute delle persone.
Il consigliere Piero Paparella (Noi con l’Italia), dopo gli auguri di buon lavoro rivolti ai colleghi, sottolinea come la crisi che ha colpito la maggioranza non derivi solo da contrasti interni al PD ma sia legata all’Amministrazione Chieco. L’opposizione sarà attenta a che Chieco e i suoi “tecnici” godano dell’effettiva fiducia della maggioranza: cartina di tornasole i voti ai provvedimenti. Il consigliere, poi, concorda sull’attribuzione della questione sull’illuminazione votiva alla I^ Commissione ma chiede che il sindaco non affidi ai social i riferimenti a oscuri privilegi consolidati in città: venga in Consiglio a riferire facendo nomi e cognomi. Paparella poi chiede contezza di alcune incongruenze, imputabili all’Area 9, relative all’accordo transattivo con un proprietario del “comparto M”. Pare che il Comune abbia versato somme superiori rispetto a quelle transatte. Vorrebbe lumi, inoltre, sull’accordo quadro stipulato con la società sulla manutenzione dell’impianto elettrico presso il Cimitero comunale. Infine, sollecita un aggiornamento quasi in tempo reale dell’albo pretorio comunale: non è possibile che determine e atti siano pubblicati a distanza di mesi dalla loro emissione.
Ed ecco le risposte del primo cittadino.
Chieco, preso atto che dovrà essere più cauto sulle tempistiche, spera che la “Maddalena Spada” entri in funzione in tempi brevi.
Per quanto riguarda la “questione Flamma Ardens”, concorda sull’affidare alla 1^ Commissione l’inchiesta. I toni usati nel suo post pubblicato sulla pagina Facebook istituzionale sono giustificati dalla strumentalizzazione operata dalla società che gestisce l’impianto votivo, spintasi addirittura a fare una raccolta firme, rifiutando ogni tipo di transazione, perché alla fine, il Comune vuole evitare lunghi e inutili contenziosi. Intanto, si sta attivando per entrare in possesso dell’impianto e non appena ciò avverrà, sarà indetta una gara pubblica. E l’accordo quadro di cui parla Paparella serve a farsi trovare pronti per effettuare le riparazioni di urgenza non appena si entrerà nella disponibilità dell’impianto.
Per quel che concerne la commemorazione a Cataldo Stasi, purtroppo si è verificato un disguido ma ricorda come nella Casa della Cultura ci sia una sezione dedicata alla memoria del Carabiniere ruvese.
Per l’utilizzo di pesticidi nell’uliveto urbano, invita chi sorprende qualcuno a compiere tali atti a recarsi dagli ufficiali di Pubblica Sicurezza e ad accompagnarli sul posto. Non c’è bisogno di emettere alcuna ordinanza perché la legge vieta tali atti.
Sulla “questione isotopo Na-22”, riferisce il consigliere Mario Paparella, con delega alla protezione civile e polizia urbana. Esclusa dall’ARPA la pericolosità del materiale, sono in corso le indagini.
Il sindaco, poi, fa una riflessione sulla nascita del gruppo consiliare indipendente staccatosi dal PD. Non avrebbe voluto che si giungesse a questo, ma rispetta tale decisione dichiarandosi tranquillo per il proprio operato. «Vi sorprenderò quando vi elencherò i risultati raggiunti in questi ventidue mesi» dichiara. Agli auguri di buon lavoro si associa anche il presidente Michele Scardigno che auspica, alla fine, una riunione di intenti. Lo stesso presidente dà comunicazione di una nota di Salvatore Maurizio Moscara, segretario comunale, i cui contenuti scaturiscono indirettamente dalla denuncia presentata in Procura dall’opposizione a carico dello stesso Moscara e del Presidente Scardigno, per la difformità tra dichiarazioni e verbale del Consiglio Comunale del 20 dicembre 2017, in relazione al Comparto K. Da ora in poi le dichiarazioni di voto dovranno essere dettate o fornite per iscritto seduta stante.
La discussione dell’ordine del giorno sarà oggetto di articolo di prossima pubblicazione.