Tre vasi del Museo Jatta a Lione per la mostra LUDIQUE – Jouer dans l’Antiquité
Si è inaugurata ieri a Lione la mostra LUDIQUE – Jouer dans l’Antiquité.
Tema centrale è il gioco in tutte le sue svariate forme e con le sue finissime particolarità.
Da alcuni anni, l’antichità greca e romana è stata una grande fonte di interesse per gli editori di giochi. Ma quale immagine trasmettono oggi questi giochi? Sono ispirati da ricerche archeologiche o da un mondo virtuale fatto di televisione e social network?
Gli archeologi si sono chiesti se 2000 anni fa si suonava diversamente uno strumento e se i giochi somigliavano a quelli di oggi. I maschietti giocavano insieme alle femminucce? I bambini giocavano con i loro genitori? Sappiamo in quale modo un bambino di due millenni fa si divertiva?
Fra i tesori esposti, anche i tre vasi con giocolieri e acrobati partiti dal Museo Jatta.
Il comitato scientifico dell’evento è formato da Véronique Dasen, curatrice della mostra, Daniela Ventrelli, incaricata di monitorare i prestiti italiani, Jean-Pierre Rossie, collezionista e antropologo, Michel Manson, professore di scienze dell’educazione, Ulrich Schädler, direttore del Museo svizzero del gioco d’azzardo.
Lugdunum – Museum & Roman Theatres espone il gioco presentando collezioni archeologiche uniche provenienti da musei francesi e stranieri cercando, nei limiti stabiliti dalle ricerche, di dare delle risposte ai tanti interessanti quesiti.
Si tratta di un nuovo e particolare salto per la storia archeologica e di un ulteriore opportunità per la cittadina di Ruvo di Puglia che continua a mostrare il suo fascino nel mondo.