TRA FURTI DI CAVI, RITARDI COSTANTI E PENSILINE MANCANTI: LA CRISI DEL TRASPORTO PUBBLICO
Da quel maledetto 12 luglio, quel che rappresentava un “fiore all’occhiello della Regione Puglia”, adesso è finito letteralmente “in ginocchio”. Per i fruitori dei servizi di Ferrotramviaria, sono tanti i disagi e parecchio il nervosismo accumulato. Raggiungere i posti di lavoro e le università, in treno, è sempre un enigma; la partenza abbondantemente anticipata per tutti è una costante.
La giornata di ieri rappresenta solo l’ultima “nera”, in ordine cronologico, del trasporto ferroviario: dalla limitazione della velocità agli autobus sostitutivi stracolmi o in ritardo, ai furti di rame che mettono la viabilità in ginocchio. Quotidianamente le problematiche si susseguono.
I pendolari non ne possono più e le crisi isteriche sono sempre più dietro l’angolo. Non se la passano meglio quelli che decidono di muoversi in pullman all’interno della provincia di Bari. Il fatto che le fermate siano state dislocate in periferia, non per tutti rappresenta un vantaggio. “Quando piove – racconta un nostro lettore – è un dramma cercare riparo o rifugio. Spesso e volentieri, nelle prime ore del pomeriggio, quando la città rifiata, si ha paura ad aspettare l’autobus. Mi è capitato, ad esempio, di far forza e coraggio a una ragazza, infastidita dai molestatori di turno. Se l’attesa si fosse svolta nel centro della città, tutto ciò non sarebbe accaduto”.
Il sabato, con il traffico paralizzato, per gli autobus diventa complicato rispettare la tabella di marcia, tutto ciò a discapito degli utenti che spesso e volentieri preferiscono utilizzare il mezzo proprio per sopperire alle carenze dei servizi pubblici.