Terminati Gli Stati Generali della Murgia: ma la fase di coinvolgimento del territorio sulla prossima programmazione non è che all'inizi
Si sono conclusi a Ruvo di Puglia il 12 ottobre “Gli Stati Generali della Murgia”. Con “Valorizzare risorse naturali e paesaggio”, terminano gli incontri che il GAL Murgia Più, giocando in anticipo sui tempi della prossima programmazione, ha dedicato ai grandi temi da sviluppare nel settennato della programmazione PSR 2014-2020.
Ultimi tra gli obiettivi tematici affrontati, in linea con le priorità strategiche del PSR della Regione Puglia in fase di approvazione in Commissione Europea, quelli della Cura e tutela del paesaggio e della biodiversità e della Valorizzazione e gestione delle risorse ambientali e naturali.
Due ambiti naturalmente correlati, su cui il GAL potrebbe far convergere la propria strategia di sviluppo locale.
All’incontro ha preso parte il direttore f.f. dell’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia Fabio Modesti, che ha chiesto al GAL una maggiore sinergia di azione, soprattutto in fase di programmazione, per «evitare che i futuri bandi possano urtare con le norme in vigore, con impatto negativo sulle capacità di spesa».
Esaustivo, circa gli strumenti normativi vigenti (il PPTR, il Piano del Parco in via di approvazione e le misure di gestione di SIC e ZPS), i relativi vincoli che comportano e gli spunti di programmazione che presentano, il funzionario della Regione Puglia Dott. Antonio Sigismondi, esperto in paesaggio e biodiversità e autore del libro “Il parco nazionale dell’alta Murgia. Il cuore di pietra della Puglia”.
Inaugurando il giro di proposte “dal basso” che i partecipanti all’incontro hanno avanzato entrando nel merito del tema, Sigismondi ha suggerito di puntare sul recupero e la valorizzazione della vera vocazione del paesaggio murgiano: pascolo e agricoltura sostenibili.
Tra le proposte avanzate, il restauro conservativo delle antiche strutture in pietra a secco destinate alle attività rurali (jazzi, lamie, cisterne, pagliari, votani, neviere…), che favorirebbero il ritorno all’alternanza tra pascoli e seminativi tipica del territorio, favorendo specie emblematiche come il falco grillaio, di cui l’Alta Murgia conserva la popolazione più numerosa al mondo.
Nelle aree boschive, da accrescere utilizzando le superfici coltivate a bassa redditività, si suggerisce invece la conversione di impianti di conifere in boschi di latifoglie, e la conversione all’alto fusto dei querceti cedui. Questo consentirebbe il miglioramento degli habitat naturali e la conservazione di specie selvatiche minacciate.
Altre proposte emerse dal tavolo di discussione, riguardano, ad esempio, la realizzazione di percorsi per la fruizione delle aree naturali, il recupero dei tratturi, il potenziamento dell’agricoltura biologica, la realizzazione di orti collettivi per l’educazione alla sostenibilità, il ripristino e la valorizzazione dei beni geomorfologici appartenenti al patrimonio pubblico e privato.
«L’attività di confronto con il territorio – ha spiegato il direttore tecnico del GAL Murgia Più Dott. Luigi Boccaccio, al termine del proficuo tour nei comuni del GAL – non si esaurisce con questo ciclo di incontri, che è al contrario solo l’inizio di una fase di coinvolgimento di tutti gli attori locali nei processi decisionali del GAL».
Serena Ferrara