TECNOSWITCH DA FORMATO TOP, LECCE AL TAPPETO
Due opposti volti che si scrutano. Ritratti di gioia infinita per Lecce, di disperazione cestistica per Ruvo. Rivali, partiti uno accanto all’altro nella prima fila del raggruppamento. Ritrovatisi uno staccato dall’altro e anche pesantemente. Spalle al muro i bianco-azzurri, abbastanza sereni i leccesi. Tecnoswitch-Gruppo Mediterranea aveva queste premesse. Di certezze scolpite, di uomini in cerca d’autore. “Mala-avventura” quella del Ruvo fin qui, Malaventura il grande assento di un pomeriggio nel quale la Talos ha vestito i panni di giganti. Sarebbe stato troppo registrare la terza sconfitta interna casalinga, troppo prematura l’uscita dei giochi della squadra bianco-azzurra. E, invece, coach Dimitri Patella ha avuto l’abilità di trasformare in energia positiva, frammenti di anomala crisi isterica. Ritrovarsi, fare quadrato, affrontare la prima della classe a viso aperto, tentare di superare i propri limiti nella serata più complicata. C’è riuscita la Tecnoswitch, soffrendo ma meritando. Tenendo alto ritmo, ma ragionando, pazientando. Ha strappato rimbalzi importanti e amministrato i possessi con lucida serenità. Tutto il resto è la grande voglia di sacrificarsi di tutti i ragazzi, la determinazione nel restare uniti e cancellare ogni remora. In questo luna park di emozioni, Tecnoswitch che allunga sul +13 a fine primo quarto, per poi ritrovarsi a leccarsi le ferite per un Salamina in strepitosa versione. Ma la reazione psicologica c’è stata e la padronanza di Marchetti ha messo a posto le cose. La parola fine l’ha posta Di Salvia con canestri di personalità in un finale di gara estremamente equilibrato. La gente in piedi ad applaudire e a lustrarsi gli occhi per la prima grande serata di “Lanquintanator”. Ha sofferto, pianto, quasi impazzito nel non ritrovarsi, ma si è presentato ai suoi tifosi nella serata più difficile, in quella che finora ha dato le prime vere grandi emozioni bianco-azzurre.
Coraggio adesso, serve continuità per ricominciare a sognare.