TEATRO, LETTERA APERTA DI MICHELANGELO CAMPANALE
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Michelangelo Campanale, regista di teatro.
Cari amici teatranti e caro pubblico,
oggi sento personalmente il bisogno di condividere con voi quel che per troppo tempo non siamo riusciti a raccontarci, così abituati a rincorrere un presente segnato da grandi cambiamenti relativi alle politiche culturali regionali.
Dal 2008 sono il Direttore Artistico della residenza teatrale di Ruvo di Puglia, che gestisco insieme alla mia compagnia, l’Ass. Cult. ‘Tra il dire e il fare/La luna nel letto’ all’interno del progetto Teatri Abitati, continuando a collaborare in qualità di regista e curatore di luci e scene con diverse compagnie pugliesi come la Coop. CREST, il Teatro Kismet, i Cantieri Teatrali Koreja, la Bottega degli Apocrifi, il Teatro Garibaldi, così come con importanti compagnie nazionali.
Dal 2008 abbiamo costruito assieme al nostro pubblico e in sinergia con l’Ente locale una “casa” per artisti e spettatori, contribuendo con gli strumenti della creatività e della cultura alla crescita della comunità in cui abbiamo deciso di mettere radici, portando i frutti del nostro lavoro in giro per il mondo. Negli ultimi due anni molte cose sono cambiate, le residenze del progetto Teatri Abitati sono tornate ad essere una molteplicità di luoghi diffusi per la Puglia senza un sostegno pubblico dedicato, in grado di garantire ad oggi l’apertura dei teatri e di conseguenza i servizi ai cittadini mai interrotti negli anni precedenti.
Da due anni dobbiamo delle risposte ai nostri cittadini – che ci hanno sempre sostenuto –, ai nostri dipendenti – il cui posto di lavoro si trova in una condizione di forte rischio –, agli Enti locali – con cui è davvero difficile co-progettare in assenza di direttive chiare.
Da due anni chiediamo risposte chiare e tempi certi alla politica.
La Puglia teatrale richiede oggi più che mai uno spazio di dialogo in cui siano gli operatori, ormai in gravissima difficoltà, a esprimere una visione sul futuro dell’intero comparto dello spettacolo dal vivo.
Cosa ne è stato delle lunghe e intense giornate del PiiiL? Siamo certi che buone idee da parte degli operatori siano emerse in quei giorni di pensieri e parole, ma non conosciamo i risultati di quello sforzo comune.
In questi giorni la gran parte degli operatori teatrali e culturali è alle prese con l’Avviso Pubblico per lo Spettacolo dal vivo e le Attività Culturali che, nel momento in cui scrivo questa lettera, risulta ancora sospeso, in attesa di nuova pubblicazione sul BURP. Chiediamo risposte chiare e tempi certi anche per questo.
Abbiamo accettato la lentezza che il cambiamento richiede ma oggi possiamo affermare che l’intero comparto dello spettacolo dal vivo non può più aspettare.
Da ultimo: oggi si presenta un’importante occasione che, se non colta, potrebbe cambiare il senso di un percorso che, tra difficoltà e contraddizioni, ha contribuito a fare della Puglia la terra felice di cui si parlava tempo fa: il Teatro Pubblico Pugliese, sotto l’esperta presidenza di Carmelo Grassi ha assicurato a questa regione di essere costantemente presente nel sistema teatrale nazionale ed internazionale. Nel mese di settembre l’assemblea del Teatro Pubblico Pugliese dovrà rinnovare il suo Consiglio di Amministrazione e la Presidenza, in questa nuova fase sembra che Carmelo Grassi possa non tornare a candidarsi. Le politiche del TPP negli ultimi anni hanno accompagnato, sia pure con naturali e sani momenti di confronto, lo sviluppo di imprese culturali e creative: ad esempio la nostra compagnia è stata riconosciuta dal MiBACT e gode di una importante circuitazione nazionale ed internazionale.
Crediamo allora che sia giusto che gli operatori pugliesi esprimano delle opinioni rispetto alle candidature per la Presidenza del TPP e che la Regione, che detiene il 51% dei voti utili, debba dare ascolto e valutare le nostre opinioni, al fine di garantire sulla strada di un’ulteriore crescita quella continuità di visione e di politiche che hanno imposto il nostro Circuito Regionale all’attenzione e all’avanguardia delle politiche teatrali nazionali.
Crediamo di poter e di dover essere protagonisti di un cambiamento importante, esprimendo gratitudine verso chi ha saputo guidare una realtà così importante in un percorso che merita continuità e partecipazione.
L’ascolto delle voci di chi quotidianamente opera sui territori e ha contribuito a quello che è stato definito il “miracolo pugliese” reclama, ancora una volta, maggiore ascolto e un’interlocuzione trasparente e costruttiva.