Tari, Paparella (FI) al M5S ruvese: «Non chiedo scusa ad alcuno! Detta solo verità»
Giunge in giornata la controreplica del consigliere comunale Antonello Paparella (Forza Italia) ai militanti del Movimento 5 Stelle di Ruvo di Puglia i quali, con una nota, hanno sottolineato la deplorabilità delle accuse mosse dal consigliere nei confronti del deputato pentastellato Giuseppe L’Abbate sulla questione TARI, invitando, al contempo, tutti coloro che siedono sugli scanni di Palazzo Avitaja a fare gli interessi della comunità.
«Nessun errore da me commesso – dichiara Paparella – ho detto esattamente ciò che è successo a proposito della TARI 2018. Non devo affatto chiedere scusa!
Ai pentastellati dico di raccontare ai cittadini tutto il film, non soltanto il primo tempo…
Mi spiego. A seguito di una interpellanza proposta da un parlamentare 5 Stelle l’anno scorso, il Ministero delle Finanze ha diramato una propria circolare con cui ha precisato il criterio di applicazione della TARI (parte variabile collegata al nucleo familiare) per le pertinenze dell’abitazione principale. Attraverso questa precisazione, molti comuni, tra cui anche Ruvo di Puglia, hanno modificato il proprio criterio di applicazione del tributo per l’anno in corso e, quindi, il relativo regolamento, essendo stato ritenuto errato il criterio precedentemente applicato (anni 2014/2015/2016/2017).
Questa nuova determinazione di calcolo ha fatto sì che, nell’ambito delle utenze domestiche, alcuni contribuenti hanno ricevuto una cartella più “leggera” quest’anno, per effetto della eliminazione della quota variabile della tassa sulla pertinenza dell’abitazione principale (garage, soffitta, solaio …). E questo grazie all’interpellanza parlamentare dei 5 Stelle, la cui proposta io e i colleghi consiglieri comunali di opposizione abbiamo fatto propria con un ordine del giorno che abbiamo (noi opposizione) votato favorevolmente ma che non è passato per il NO della maggioranza di centrosinistra. Questo il primo tempo del film.
Passiamo al secondo tempo. Ciò che ho sempre detto senza strumentalizzazioni è che a fronte di un risparmio per alcuni contribuenti, a seguito di questa nuova applicazione del tributo, sarebbe corrisposto un aumento della TARI a coloro che non hanno pertinenze, perché la legge impone che il costo del servizio deve essere coperto totalmente dai contribuenti e non può essere a carico del bilancio comunale. Pertanto, onestà intellettuale vuole che si debba dire che a fronte dei risparmi di alcuni, corrispondono aumenti per altri. Tutto qui, cari 5 Stelle!
Altra cosa è l’analisi del costo totale del servizio e la grave anomalia per cui ad un aumento della percentuale di raccolta differenziata (+ del 75%) si registrano ulteriori aumenti delle cartelle di pagamento, soprattutto quelle relative alle attività produttive e utenze non domestiche. In questo ultimo caso, consiglio a tutti i titolari di attività economiche produttive e studi professionali di chiedere spiegazioni agli uffici competenti, rinviando il pagamento della prima rata del tributo, dato che non si incorrerebbe in alcuna sanzione. A tal proposito voglio dire che la TARI non ha subito aumenti di tariffe rispetto allo scorso anno e che il costo del servizio è diminuito di circa 9000 euro.
Infine, proprio perché dobbiamo capire le motivazioni di tutto ciò, oltre alle esternazioni di carattere politico e tecnico sollevate dall’opposizione in tutte le sedi da diversi anni, abbiamo ritenuto opportuna la richiesta di costituire una commissione consiliare d’inchiesta per verificare ed accertare le dinamiche e i fattori che determinano un aumento sconsiderato della Tassa Rifiuti rispetto alle ottime percentuali di raccolta differenziata conseguite dai cittadini di Ruvo».