TARGA AD ANTONIO LORUSSO, IL SINDACATO DELLA POLIZIA PENITENZIARIA: “DELUSI DAL NON ESSERE STATI INVITATI”
E’ indirizzata al sindaco Pasquale Chieco la lettera del segretario regionale del Sappe, sindacato regionale autonomo polizia penitenziaria, il quale esprime il rammarico per il non aver visto coinvolto nessuno dei poliziotti nell’organizzazione dell’installazione della targa commemorativa per Antonio Lorusso.
Egregio dottor Chieco, il sottoscritto in qualità di segretario regionale del SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, maggior sindacato di categoria, unitamente ai poliziotti penitenziari della regione Puglia, ha molto apprezzato il gesto compiuto dalla Sua amministrazione nel dedicare una targa al valoroso collega appuntato Antonio Lorusso, trucidato dalla mafia insieme al procuratore capo di Palermo dottor Pietro Scaglione.
Non bastarono quella tragica mattina del 5 maggio 1971, il coraggio e la prontezza di riflessi di collega Lorusso nel cercare di evitare che l’auto degli assassini, proprio in una strettoia, l’affiancasse costringendolo a fermarsi contro un muro.
Da quella fiat 850 scesero poi i killers che cominciarono a sparare all’impazzata colpendo più volte sia il magistrato che il collega Lorusso.
Nonostante il tempo passato, il coraggio e la memoria per l’eroico collega è sempre rimasto vivo negli agenti di custodia prima e poi della Polizia Penitenziaria, che lo hanno sempre ricordato come esempio per tutti noi.
Per cui targa in pietra per ricordare Antonio Lorusso scoperta proprio nella via a lui dedicata come simbolo di memoria e di impegno, patrimonio di tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’antimafia e della giustizia sociale, ci ha molto inorgoglito come appartenenti alla Polizia Penitenziaria.
Peccato signor Sindaco che Lei per una commemorazione così importante e significativa, non abbia voluto invitare una rappresentanza di poliziotti penitenziari che avrebbero potuto portare una testimonianza concreta dell’impegno dello Stato, a tutti i livelli, nella lotta contro tutte le mafie.
Questa dimenticanza ha molto amareggiato e deluso sia i colleghi che hanno conosciuto il Lorusso, sia i tanti uomini e donne della polizia penitenziaria che seguono il suo esempio di coraggio e dedizione per difendere le Istituzioni democratiche.