Cultura

Talos Festival, armoniosi dialoghi e contaminazioni nella prima serata

«Buon Talos 2018 a tutti» è stato l’augurio che l’assessora alla Cultura Monica Filograno, il coreografo Giulio De Leo (Compagnia Menhir) e i due direttori artistici Pino e Livio Minafra hanno rivolto  al pubblico nel chiostro dell’ex  Convento dei Domenicani ieri, primo giorno della ventiseiesima edizione del Talos Festival il quale con laboratori, masterclass, itinerari del gusto, musica, danza e arte animeranno il centro storico di Ruvo di Puglia fino al 9 settembre.

Un saluto conciso perché la passione, il lavoro, la volontà di dare massima espressione alle potenzialità del territorio sono stati al centro della conferenza stampa di qualche giorno prima per cui il Maestro Pino Minafra ha subito presentato la mostra fotografica “Bande”  a cura del suo amico, sodale e “fratello” Raffaele Puce e il trombettista Giorgio Distante,  il genio della musica che coniuga l’elettronica al jazz, dando vita a un concerto polifonico e dal suono caldo.

Distante (MenoMondoPossibile, 2018,Desuonatori) ha ideato e progettato Hello ET o HY E.T. – Hybrid Electroacoustic Trumpet, strumento tanto steampunk  quanto sofisticato,  ibrido tra sintetizzatore e tromba.  È stato invitato da Minafra perché in lui si incarnano la melodia, la ricerca e la follia del Talos Festival che è per i geni e i tradizionalisti folli, pronti a superare ogni limite.

Ironico (ha dedicato un brano ad Alberto Angela, celeberrimo divulgatore scientifico), Distante ha donato al pubblico una musica con ricercate fusioni tra elettro, jazz , classica e cantu a tenores di origine sarda. Sulle sue note hanno danzato le pugliesi Serena Facchini, Erika Guastamacchia, Rosa Merlino che hanno dato vita a “Migrazioni”, coreografia curata dalla Compagnia Menhir. Tre donne, tre codici di comunicazione differenti: dapprima sole, poi l’incontro-scontro e, infine, l’accoglienza.

In fondo il filo rosso che ha legato gli eventi della giornata è l’incontro armonico con chi vi viene da lontano. “Arcipelago”, flash mob coreografico curato dalla Compagnia Menhir, ha coinvolto venti ragazzi under 30, di cui alcuni di origine straniera e nel nome reca l’apparente incomunicabilità tra isole che, vicine, formano un solo corpo, l’arcipelago.  I ragazzi, blu vestiti come il mare che solo apparentemente divide territori, si sono esibiti in un estratto della coreografia dapprima presso l’Infopoint di Ruvo di Puglia e poi durante “Migranti“, il concerto serale sul sagrato della Cattedrale dedicato al progetto originale di Luigi Morleo, da sempre sensibile ai temi dell’immigrazione, con l’Orchestra Sinfonica I.C.O. dell’Area Metropolitana di Bari diretta da Giovanni Rinaldi.

Al concerto hanno partecipato Ivan Mancinelli  alle percussioni; Admir Shkurtaj alla fisarmonica e Michele Jamil Marzella  al trombone.

“Migranti” è il progetto dedicato alla seconda generazione degli immigrati in Italia, a coloro a cui non è riconosciuto la cittadinanza per ius soli, e a coloro che giungono in Italia dal Medio Oriente e dall’Africa del Nord alla ricerca di migliori opportunità di vita.

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Sono stati eseguiti  “Migranti 2.1”, concerto per trombone, percussione e orchestra con un ipnotizzante Marzella che ha letteralmente narrato le migrazioni, con il loro carico di speranza e sofferenza, attraverso il trombone e il radong (tromba tibetana);  e “Migranti 2.4”, concerto in quattro movimenti per vibrafono, marimba, fisarmonica ad libitum e orchestra dove  la fisarmonica di  Admir Shkurtaj, musicista albanese divenuto cittadino italiano e attualmente residente a Lecce, ha tessuto una trama di incontri armoniosi tra i Balcani e il Salento. Un concerto che ha fuso jazz, musica sinfonica, sonorità etniche e ha conquistato il pubblico.

Il concerto è stato preceduto dalla proiezione del cartoon realizzato dai piccoli allievi di Beatrice Mazzone durante la rassegna estiva “Innesti”: un cartone dedicato a Pino Minafra e alla sua creatura, il Talos Festival, sulle note di “Sarajevo” di Livio Minafra (Soleluna) e di “Fantozzi” (Sudori) di Minafra senior. «E io mi sento come Fantozzi, a dire il vero, alcune volte» ha scherzato Minafra  evocando le sue battaglie per il Festival che lui ha sempre considerato un laboratorio dove i talenti si incontrano e si arricchiscono professionalmente e umanamente.

Orgoglioso del Festival è il sindaco Pasquale Chieco che vede nel grande laboratorio, di valore altamente culturale, il simbolo della città di Ruvo di Puglia che merita tutti gli investimenti fatti fino a ora e anche l’occasione per dialogare con culture differenti.

Da non perdere, in Pinacoteca Comunale, la mostra “Bande” di Raffaele Puce dedicata al progetto di Minafra (Pino Minafra & la Banda) per salvaguardare e valorizzare questa importante espressione della musica del Sud – domenica 9 settembre si terrà un convegno sul tema. Il “bianco e nero” dà risalto alla mimica, alla lucentezza degli ottoni, agli sguardi assorti, sorridenti, vivaci dei musicisti che hanno accompagnato il trombettista ruvese dal 2008 durante il Talos Festival e altri concerti in Italia ed Europa, sino a gennaio 2018, con il concerto a “La Seine Musicale, a Parigi. Magiche e felliniane le foto che ritraggono il musicista Cesare dell’Anna e le trine luminose che adornano le casse armoniche.

La mostra è visitabile  tutti i giorni, sino al 9 settembre, dalle 10.00 alle 13.00 (lunedì mattina chiuso) e dalle 18.00 alle 20.00. Ingresso gratuito.

Il Talos Festival prosegue oggi con un ricco programma. Per ogni informazione, consultare il sito www.talosfestival.it.

(Foto © Ruvesi.it)

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