Tagli anche su cibo, in 10 anni spesa delle famiglie aumenta di 'soli' 108 euro
In tempi di crisi, gli italiani stringono la cinghia. Dal 2004 al 2014, infatti, la spesa media mensile delle famiglie è aumentata di soli 108 euro (+4,5%). Continua a crescere anche il divario di spesa tra le regioni del Nord e quelle del Sud, con il carrello della spesa del settentrione che lo scorso anno supera del 42,4% quello del meridione (2.790 euro contro 1.959 euro, con una differenza di 831 euro).
Se il dato medio complessivo raggiunge i 2.489 euro, facendo segnare un timido +4,5% rispetto al 2004, questo aumento è dovuto interamente all’incremento delle spese per l’abitazione. Complice l’aumento della tassazione su immobili e rifiuti, quella per la casa è l’unica voce di spesa in aumento (+21,9%) ed assorbe quasi il 37% del budget familiare.
A ‘pagare’ l’aumento del costo della casa sono tutti gli altri settori. I trasporti (-36,9%), l’abbigliamento (-30%) e il tempo libero (-18,3%) sono le voci sulle quali gli italiani risparmiano di più. Ma non solo: anche a tavola si risparmia, con le spese per i beni alimentari che diminuiscono del 7,9%, arrivando ad impegnare appena il 17,5% del budget familiare.
A subire maggiormente questa ‘stagnazione dei consumi’ sono, ancora una volta, le famiglie del Sud. Le famiglie del mezzogiorno nel 2014 possono spendere solo 44 euro in più rispetto al 2014 (+2,3%), mentre al nord si sale a 101 euro (+3,7%). Il maggiore incremento di spesa per area geografica, invece, avviene al Centro dove, con 2.608 euro di spesa media mensile, l’aumento decennale è stato di 216 euro (+9%).
Anche il paniere Istat sulla spesa annuale per i beni durevoli, infine, conferma la tendenza degli italiani a stringere la cinghia. Negli ultimi dieci anni, infatti, sono calate le spese per tutti i tipi di elettrodomestici. Gli unici incrementi si registrano su telefoni cellulari e automobili, ultimi ‘lussi’ sui quali gli italiani non vogliono risparmiare.