Religione

SUOR VIVIANA VISICCHIO: “QUANDO IL SIGNORE CHIAMA NON CHIEDE IL CURRICULUM”

Sr. Viviana Visicchio parla della sua esperienza. Accogliamo con gioia il suo scritto.

Quando il Signore chiama a seguirLo non chiede il curriculum vitae, ma di rispondere con la vita che siamo, fino in fondo; ciò che poi diventeremo, lo scopriremo nel cammino di conversione al Vangelo e di crescita della nostra fede.

Mentre i miei anni di giovane donna ruvese procedevano nella normalità, tra lavoro e famiglia, volontariato e animazione presso le Figlie di Maria Ausiliatrice, impegno nella pastorale giovanile, affetti e amicizie, musica e passioni varie, ho sempre avvertito che la mia vita voleva e valeva di più.

La misura dell’amore è amare oltre misura“: questa è stata la sfida che la Parola di Dio mi ha lanciato, da questo assist mi sono lasciata pro-vocare per scoprire, conoscere e approfondire bene quella vocazione alla quale Dio Padre, ‘per sua misericordia e grazia’, come scrive di sé Chiara d’Assisi, mi ha chiamata.

L’educazione cristiana ricevuta in famiglia, in parrocchia e a scuola è stata importante, anche se negli anni inquieti della giovinezza ho fatto non poche “inversioni a U“. Proprio in questo tempo di vita più ‘spericolata’ si è andato formando in me il bisogno di ‘qualcosa di più’ che pian piano ha cominciato a rimettermi in carreggiata.

Non a caso, proprio nella delusione della vita mondana e a portata di mano, la provvidenza ha posto sul mio cammino le persone giuste per aiutarmi a riflettere e a tornare sui passi di una ricerca più vera per me.

E’ così che don Giuseppe Pischetti e don Giacomo Berardi mi hanno accolta nel momento forse più difficile della mia confusione e fatica e mi hanno aiutato a far luce di verità nel profondo di me, per scoprire che lì c’era Dio stesso ad aspettarmi, con un bel dono tutto per me: ‘se vuoi seguirmi’! Grazie al loro accompagnamento spirituale si sono delineati i contorni di una vocazione, che in cuor mio custodivo sin da piccola: servire il Signore nella gioia.

Mi sono affacciata a due figure di Santi a me già molto cari, Francesco e Chiara, di cui ho sempre ammirato l’amore a Madonna Povertà, il loro farsi fratello e sorella di tutti e del creato intero.

Non guardate a la víta de-fóre, ka quella dello spírito è miglióre. ..“, scriveva il Poverello d’Assisi alla sua ‘pianticella’.

Mi sono presentata con questo desiderio al Monastero S. Luigi di Bisceglie il 4 Gennaio 2016. Accompagnata dalla Madre, ho riconosciuto e maturato i primi segni della vocazione alla sequela di Cristo povero e umile tra le Sorelle Povere di Santa Chiara.

Dopo un breve periodo di esperienza, ho iniziato il tempo del postulato, per approfondire sempre meglio la mia ricerca vocazionale alla luce del Vangelo, nella dimensione claustrale della vita monastica fino a che, il 2 Febbraio u.s., con il rito di ingresso nel noviziato, ho vestito ‘l’abito della penitenza’ con cui Francesco e Chiara iniziarono la loro avventura evangelica. Il saio è a forma di croce, quella Croce che è stata anche per me strumento di salvezza e attraverso la quale desidero imparare ad amare l’Amore, rivestendomi degli stessi sentimenti di Cristo e mettendomi in cammino, come sua discepola, tra gli ostacoli e le possibilità con cui la vita mi verrà incontro.

I miei cari, che sempre hanno accompagnato e assecondato i miei passi e piccoli progetti di vita, sono stati ‘spiazzati’ da questo fuori programma che ha richiesto un ‘sì’ in più anche da parte loro, a motivo della clausura. Dapprima hanno reagito un po’ ‘subendo’ questa mia decisione, poi si sono messi anch’essi in cammino, tra lacrime, preghiera e la forza di un affetto che non può essere minato, soprattutto se di mezzo c’è proprio Dio: ha vinto la fede in Colui che fa nuove tutte le cose. A sostenermi durante i momenti critici degli inizi sono stati i parenti e gli amici più cari, i condomini e i pazienti del mio studio. Quanto bene mi ha fatto l’incoraggiamento del nostro Vescovo, dei Religiosi, del parroco don Gaetano Bizzoco, dei Frati Minori e delle fraternità OFS della mia Chiesa diocesana d’origine, dei tanti con i quali avevo sgranato non pochi rosari in tempi non ancora sospetti: il mio grazie, nella preghiera, è a ciascuno per il dono dell’amore alla vita bella, buona e vera che ho imparato dal loro esempio e nella quale ora mi accingo a crescere.

Ringrazio di cuore tutti i Ruvesi: in Dio siete e siate sempre in buone mani!

Sr. Viviana Visicchio – sorella povera di S. Chiara

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