Attualità

SUL NOSTRO "MURO DEL PIANTO", LA GRANDE VOGLIA DI REAZIONE. SINDACO PRESENTI IL PREVENTIVO E TROVIAMO IL MODO PER FAR VINCERE "IL BELLO"

Da ieri anche Ruvo di Puglia ha il suo “muro del pianto” con le opportune differenze e proporzioni nel paragone. Deturpato il torrione della Pro Loco con la sua valenza storica e cultura, in bell’evidenza per tutti quelli che da quella zona trafficata passano e ripassano.

Lo sfogo su facebook del sindaco Chieco è stato molto calzante, ma forse in quel volto provato dal dispiacere c’è altro. Forse neanche lui immaginava fosse così complicata questa sfida da primo cittadino di una città che ogni giorno viaggia tra alti e bassi. Una Ruvo di Puglia litigiosa, sempre pronta alla denuncia facile, alla querela immediata. Immaginava delle difficoltà, ma non così enormi, soprattutto perchè spesso si pensano delle cose, ma le casse comunali ne impongono altre. E così, è complicato uscirne.

Sgomita tra coloro i quali lavorano per alzare l’asticella dell’attenzione su Ruvo per eventi positivi e quelli che fanno di tutto per parlare di cronaca o di pagine nere per la nostra città.

E’ giusto e doveroso sottolineare che questa reiterazione negli atti vandalici non è un fenomeno solo ruvese. Questo non ci consolo affatto, ma ci fa aprire l’orizzonte nell’analisi degli eventi. Non siamo collocati in Alaska e, purtroppo, dobbiamo constatare un fenomeno comune all’Italia in generale. Abbiamo dato attenzione ai falsi miti e abbiamo perso di vista i veri valori che fanno parte di una collettività civile. Non prendiamocela solo con i minori, con i “bulli” del paese. La colpa è di ciascuno di noi che forse qualcosina l’abbiamo sbagliata, ognuno nel suo orticello e ora tutto sembra fuori controllo.

Gli errori delle istituzioni, la crisi dell’idea di famiglia, il dover correre tutti i giorni per la propria sopravvivenza e il non riuscire a dare la giusta attenzione ai propri figli, le scuole animate da coloro che lottano contro i tagli alla formazione che di fatto hanno portato al non poter concretizzare quello che si ha in testa. Oppure “la scuola degli asini” che spesso tende, in piccola percentuale, a emarginare i soggetti a rischio: “abbassano le medie generali, danno fastidio, per tutto questo puniamoli” anzichè recuperarli. E mettiamoci anche il ruolo dei media o dei social network: si fa il danno e poi quasi si gode per l’essere protagonista in tv o di un video.

E siccome tutto il mondo è paese, adesso aumentano anche nella nostra Ruvo di Puglia questi “fenomeni” da baraccone.

Manca il rispetto, innanzitutto di sè stessi: ma quanto è umiliante sentirsi i primi nella demenza? La nostra città archivia uno dei momenti più belli della sua stagione di eventi, con tanto rammarico per macchine danneggiate e balle di fieno in fumo. Ne avremmo fatto a meno. C’è chi costruisce il bello e chi si ostina a ricercare e mettere in evidenza il cattivo.

La costruzione della bellezza deve passare attraverso il recupero di questi ragazzi, ridare loro una speranza, altrimenti non se ne esce più e nella rincorsa tra “guardie” e “ladri”, i ruvesi rischiano di uscir sconfitti.

In attesa della video-sorveglianza diffusa che possa immediatamente foto-segnalare il trasgressore, qualcosa bisogna pur fare, per non affossare ulteriormente il nostro Comune.

Per questo sindaco, non si senta solo, ma facciamo di più: ci dica il costo dell’operazione di ripristino del torrione e troviamo il modo per far sì che siano i cittadini “attivi” a sobbarcarsi delle spese. Proviamoci. Un concerto, una degustazione, un’azione collettiva: in modo da ripristinare immediatamente lo stato dei luoghi e vivere una serata che ci faccia sentire felici di appartenere a questa comunità.

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