STRISCE BLU TROPPO ESTESE, MA CI MERITIAMO UNA LEZIONE DI CIVISMO
Si parla e si dibatte tanto sui piani parcheggi. Dirò subito che, vivendo il centro cittadino, sarò tra quelli che correranno a fare l’abbonamento: i soldi che spendiamo in benzina a furia di girare e rigirare con la vettura alla ricerca di un parcheggio li utilizzeremo diversamente, seppur non avendo la certezza di trovare il posto, e sicuramente inquineremo meno. Sui corsi principali e sulle arterie più importanti sarà una salvezza per molti.
Favorevole sì alle strisce blu, ma il numero a prima analisi sembra davvero eccessivo e seppur abbia finalità ecologica, per una veduta differente della città, come progetto deve essere concretizzato meglio. Perchè dovrei abbandonare il mezzo e andare a piedi se abito in zone periferiche? Come potrei riuscire in questo intento? Bisognerà pensare a una locomozione elettrica cittadina che colleghi un paese che si è esteso abbastanza negli ultimi decenni. Altrimenti difficile immaginare un ruvese senza auto.
Ricordiamoci che la maggior parte di attività del centro storico hanno cominciato a sentire la crisi, quando col tempo la circolazione dei veicoli è stata limitata fino all’impedirne l’accesso in Piazza Matteotti.
Ma al di là delle scelte di natura politica, approvate e deliberate su cui secondo me allo stato attuale non ha senso opporsi, perchè la propria voce andava fatta sentire nei tempi e nei modi opportuni, il ruvese dovrebbe fare autocritica e guardarsi meglio al proprio interno.
Partiamo da un dato: allo stato attuale a Ruvo risultano 19.000 autovetture immatricolate. Ciò significa che ogni cittadino ruvese patentato possiede una vettura. Cosa succede molto spesso? Che le vetture vengono lasciate per strada per ore e parcheggiare diventa l’impresa da compiere in qualsiasi momento della giornata. Immaginate una famiglia che ha tre vetture: occupa potenzialmente tre posti pubblici a discapito di altri; a questi aggiungeteci un eventuale “passo carrabile” che impedisce di occupare un altro posto potenziale per la sosta.
Nella vita ognuno può fare le scelte che vuole, anche di comprare un parco auto, ma siamo onesti: se qualcuno può permettersi tre, quattro vetture, può pagare tranquillamente l’abbonamento. Oppure investirà quelle somme nell’acquisto di locali idonei per la sosta o venderà l’auto superflua: in ogni modo libererà le strade.
Qualcuno vede le strisce blu come una punizione, un castigo. Significa che sa benissimo il malcostume vigente: sedie per occupare la zona antistante il proprio portone, bidoni della spazzatura removibili, utilizzati da alcuni commercianti per occupare lo spazio stradale per poi spostarli e far parcheggiare il proprio mezzo, finti divieti di sosta o cartelli in cui si chiede amorevolmente di non parcheggiare la propria vettura per i più disparati motivi. Chiedere un passo carrabile e pagarlo è troppo? O alla carenza di personale degli addetti ai controlli abbiamo preso l’abitudine di fare quello che volevamo?
Allora se servirà per portare un pò di civismo ed evitare le polemiche assurde quotidiane, allora che ben venga questo piano parcheggi, forse ce lo siamo meritati. Senza guardiano non sappiamo sopravvivere.
Il ruvese imparerà, anche, che quando si dibatte di tematiche così importanti e si imposta tutto sulla partecipazione, se si è assenti si perde sempre, inutile lamentarsi dopo.
Su quanto finirà nelle casse comunali a dispetto di questa invasione “blu” è logico non essere d’accordo, ma ricordiamoci che gli ultimi esperimenti di parcometri a pagamento sono falliti miseramente, per cui è un progetto che va verificato poi sul campo.
L’auspicio è quello che si cominci ad apprezzare una Ruvo più pedonabili a patto che ci si fornisca di servizi idonei.