Storie di Ruvo: era il 2005 e la Sagra del Fungo Cardoncello approdava a Ruvo
Tra pochi giorni farà ritorno a Ruvo di Puglia l’attesissima Sagra del Fungo Cardoncello. Dopo un anno di stop a causa della pandemia, la kermesse ritorna seppur con qualche restrizione, sempre con il coordinamento della Pro Loco UNPLI Ruvo di Puglia.
Dopo ben sedici edizioni, la sagra è divenuta punto di riferimento culturale, gastronomico e folkloristico per le città dell’entroterra murgiano, tra cui Ruvo di Puglia.
Negli anni ha fatto conoscere sempre più il territorio, incrementandone l’economia locale e favorendo la produzione biologica e a kilometro zero. A risentirne positivamente è sicuramente anche il turismo: la gente che si riversa nelle viuzze antiche della città durante i due giorni di sagra è quasi imparagonabile a quella delle altre festività cittadine. Per ogni sua edizione nasce una nuova macchina organizzatrice che gestisce i flussi di turisti e non, gli aspetti musicali e folkloristici, e tutto ciò che è di accompagnamento agli espositori.
Questo è ciò che accade dalle ultime edizioni ma…
…quando nasce la Sagra del Fungo Cardoncello?
L’appuntamento autunnale dedicato al fungo cardoncello nasce nell’ormai lontano 2005 grazie all’iterazione delle Pro Loco di Minervino, Spinazzola e Ruvo. L’intento iniziale era quello di coinvolgere le città marittime di Bisceglie e Molfetta, ma prevalse la scelta di focalizzarsi sull’area murgiana.
Nella particolarità di Ruvo, la prima edizione della kermesse si tenne il 13 novembre 2005. Inizialmente, infatti, si era previsto un solo giorno di sagra; solo dal 2010, a Ruvo, ha allargato la sua permanenza a due giorni.
Ma il protagonista non era solo il fungo murgiano bensì anche il vino. La prima edizione, infatti, portava il titolo “Novello in convento e sagra del fungo cardoncello”: veniva esposto così, non solo il prodotto stagionale ma anche i numerosi vini novelli pugliesi.
Confrontando le prime edizioni con quelle attuali, non sembra essere cambiato molto. L’unica costante mai variata è senz’altro la presenza del fungo cardoncello, “il re della Murgia”. Anche le polemiche sembrano essere state le stesse ma checché se ne dica, specialmente dopo il periodo storico tra i più difficili di sempre, la presenza della sagra lascia un sprazzo di serenità e un sentimento di rinascita, attualmente, benefico per tutti.