Stasera la presentazione del V volume di Studi Rubastini
“Studi Rubastini – Storia, cultura, cronaca, satira, sulle pagine di una rivista locale di Ruvo di Puglia. I primi cinquant’anni del Rubastino 1969 – 2019” è il titolo del volume promosso dalla Pro Loco di Ruvo di Puglia ed edito dal Centro Stampa Litografica di Terlizzi.
Mercoledì 29 gennaio il quinto volume della collana “Studi Rubastini”, apporto più corposo e scientifico rispetto al più snello periodico “il rubastino”, sarà presentato alla città, alle ore 18:00, presso la sala conferenze del Museo del Libro – Casa della Cultura c/o Palazzo Caputi, (via A. De Gasperi, 26). Alla serata interverranno oltre al Presidente della Pro Loco, Rocco Lauciello e il Direttore de “il rubastino”, Angelo Teodone, il Sindaco Prof. Avv. Pasquale R. Chieco; l’Assessora alla Cultura e Turismo Monica Filograno; il neo Direttore del Museo del Libro Casa della Cultura, Teresa De Francesco, e il Dirigente del dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della regione Puglia, Aldo Patruno nonché autore della prefazione del testo.
La pubblicazione di questo volume rientra nel Progetto “Editoria locale per la promozione e valorizzazione del Patrimonio” finanziato da “Programma straordinario 2018 in materia di cultura e spettacolo finanziato da Regione Puglia. Assessorato Industria Turistica e Culturale. Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio.
Anche questo quinto volume miscellaneo di “Studi rubastini” è stato curato dall’infaticabile Cleto Bucci, che da decenni rappresenta un fulgido punto di riferimento non solo negli studi di carattere archeologico – storico – artistico della sua Città, ma anche per la divulgazione e la valorizzazione turistica del patrimonio culturale ruvese.
Gli autori hanno aderito con zelo e professionalità all’iniziativa patrocinata dalla Pro Loco, omaggiando la comunità ruvese di un lavoro editoriale dalla profondità d’indagine veramente encomiabile, esaminando aspetti inediti e reconditi della nostra città. L’intenzione è stata quella di raccogliere, organizzare e rendere fruibile materiali, documenti, immagini e testimonianze di interesse per l’intera comunità, arricchendo così la già presente sezione di storia locale ruvese.
Questa particolare edizione di “Studi Rubastini” celebra e passa in rassegna i cinquant’anni della testata ruvese, che fin dalle sue origini nel 1969, ha saputo selezionare gli argomenti, ha consentito approfondimenti e sviluppato una capacità critica sulla storia locale, in un quadro più ampio nazionale ed europeo.
L’opera è stata scritta a più mani; il primo saggio a firma di Salvatore Bernocco, vice direttore de “il rubastino, è intitolato: “il rubastino: una storia lunga cinquant’anni”. La seconda parte contiene l’indice storico di tutti i fascicoli della rivista pubblicati dal 1969 ad oggi. Hanno collaborato Oliveri Antonello, vice presidente Pro loco con responsabilità alla comunicazione e coordinatore editoriale della rivista, Arianna Caldarola, Caterina Paola Gramegna e Nicla Stragapede, volontarie di precedenti cicli di Servizio Civile. Il terzo saggio a cura di Paolo Pinto, Giornalista e Direttore della testata web locale “Ruvesi.it”, è epigrafato “La satira ne il rubastino; le tavole di Domenico Scarongella.
Hanno collaborato inoltre alla realizzazione del volume, ognuno per le proprie competenze, Francesco Lauciello, Teresa Fiore, Claudio Carmelo Ferraro, Francesco Paparella e Marica Ciliberti.
La pubblicazione, in una bella veste tipografica aggiunge un altro significativo tassello alla ricostruzione storica di eventi, di dinamiche, sociali ed economiche, che hanno contribuito alla caratterizzazione del DNA della città di Ruvo di Puglia quale essa è al presente.
E, come per tutte le ricostruzioni storiche, si tratta sempre di work in progress, lavori in evoluzione, … in attesa di nuovi apporti conoscitivi e interpretativi.
Grazie all’opera degli studiosi menzionati, che ci aiutano a ripercorrere sentieri a volte smarriti, la Pro Loco di Ruvo di Puglia traccia un nuovo solco nella valorizzazione e nella divulgazione della storia ruvese; alle future generazioni spetterà raccogliere questo testimone e continuare nell’alveo tracciato, “ad maiora”.
Antonello Olivieri