Spiagge plastic free: Stea su sentenza Consiglio Stato
La quarta sezione del Consiglio di Stato, in composizione collegiale, ha accolto l’appello dell’Avvocatura regionale (Ricorso numero: 6927/2019 avv. Nilde Francesconi) e ha respinto l’istanza cautelare proposta in primo grado, confermando le valutazioni già espresse dal Presidente della stessa Sezione con il decreto monocratico reso lo scorso 7 agosto.
Ecco la nota dell’assessore Stea a riguardo.
“Una decisione, quella della quarta sezione del Consiglio di Stato, che arriva a conferma della bontà delle nostre politiche ambientali. Avevamo visto giusto, come Regione, quando abbiamo deciso, tra i primi in Italia, che nella regione meta ideale del turismo, l’estate sulle spiagge sarebbe stata plastic free e per un consumo attento e consapevole della materia che tanti danni sta facendo all’ecosistema ambientale e marino”, . Così l’assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Gianni Stea dopo la pronuncia del Consiglio di Stato che ha respinto l’istanza cautelare proposta in primo grado confermando di fatto le valutazioni del presidente della stessa sezione con decreto monocratico dello scorso 7 agosto e accogliendo definitivamente l’appello della Regione. “Assieme al presidente Emiliano, mi sono battuto e continuerò a farlo con forza e vigore affinché si cambi passo utilizzando il più possibile posate e stoviglie di materiale compostabile al posto di quelle di plastica. La Puglia e i pugliesi hanno il diritto e il dovere di mostrare un elevato grado di civiltà e lungimiranza sulla questione. Ricordo che secondo i dati Ispra l’inquinamento sulle spiagge italiane ha raggiunto valori impressionanti a cui occorrerà porre un immediato freno: esattamente è stata calcolata una media di circa 770 oggetti ogni 100 metri di spiaggia, dei quali l’80% è rappresentato da plastica, ormai la regina degli inquinanti marini. Situazione che non cambia molto sui fondali in prossimità delle coste: si contano, infatti, circa 100 oggetti ogni chilometro quadrato mentre i rifiuti e micro-rifiuti che galleggiano nelle acque nazionali risultano essere ben 28 miliardi. Una situazione che non fa decisamente onore al nostro territorio”.