Spettacoli ed eventi pubblici, meno burocrazia con la circolare “salvasagre”
Sarà più snello, nell’ «ottica di una gestione più flessibile del rischio» l’iter burocratico da seguire per ottenere l’autorizzazione a realizzare manifestazioni pubbliche ed eventi di pubblico spettacolo, fermo restando il mantenimento di un adeguato standard di safety (complesso delle misure di sicurezza a tutela della persona) e di security (servizi di ordine e sicurezza pubblica).
E’ quanto espresso nella circolare N. 11001/1/110/(10) del 18 luglio scorso del Capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno, inviata ai Prefetti.
Se prima l’organizzatore, pubblico o privato, per ottenere il nullaosta preventivo doveva inviare direttamente al Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e, per conoscenza, alla Questura e al Comune la relazione sulla programmazione della manifestazione e sulle misure di safety che si intendevano attuare, la recente circolare fornisce indicazioni su come applicare, con maggiore duttilità, la normativa sulla sicurezza negli eventi pubblici.
Per le manifestazioni che richiedono un’autorizzazione, l’organizzatore invierà direttamente al Comune, con congruo anticipo rispetto alla data dell’evento, l’istanza corredata della documentazione necessaria e dell’indicazione delle misure di sicurezza da adottare. Se si tratta di eventi di pubblico spettacolo, il Sindaco dovrà preventivamente consultare la Commissione Comunale e Provinciale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo per concedere, poi, l’autorizzazione solo previo parere favorevole della stessa.
Per tutti gli altri eventi, sarà direttamente il primo cittadino a rilasciare l’autorizzazione con l’indicazione delle misure di sicurezza da adottare.
Qualora nella fase istruttoria emergano esigenze di security e di safety di particolare complessità connesse al tipo di evento o alla conformazione del luogo, il Sindaco o la Commissione Comunale di vigilanza informeranno la Prefettura che, constatata l’effettiva esigenza, sottoporrà la questione al vaglio del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e del Comandante provinciale dei Vigili del fuoco. In tal caso il Comitato definirà i dispositivi di security e modificherà o implementerà eventualmente le misure suggerite dall’organizzatore, ispirandosi alle linee guida annesse alla circolare del 18 luglio 2018.
Per le riunioni in luogo pubblico o aperto al pubblico e per le cerimonie religiose fuori dai luoghi di culto, il Questore interesserà il Comitato provinciale sicurezza pubblica solo se si ravvisino livelli di rischio tali da imporre un’ azione sinergica con le autorità preposte.
La N. 11001/1/110/(10) ridefinisce, quindi, organicamente le indicazioni contenute nella circolare n. 555 del 7 giugno 2017 (comunemente nota come “circolare Gabrielli” e promulgata all’indomani degli incidenti di Torino); nella circolare n. 11464 del 19 giugno 2017 del Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile; nella direttiva del 28 luglio 2017 del Capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno sui “Modelli organizzativi per garantire alti livelli di sicurezza in occasione di manifestazioni pubbliche”.
Una circolare attesa da associazioni, comitati feste patronali, piccoli comuni e Pro Loco oberati dai costi necessari per garantire alti livelli di security e di safety, così come evidenziati nella circolare del 7 giugno 2017 (comunemente chiamata “circolare Gabrielli”) non sussistendo i quali era negata l’autorizzazione allo svolgimento degli eventi.
Valutazione del massimo affollamento sostenibile; regolamentazione e monitoraggio degli accessi con il contapersone; esatta indicazione delle vie di fuga; presenza di steward; allestimento di barriere New Jersey e di transenne: erano questi gli oneri di safety e security che tanto per il concerto della star che per la sagra tradizionale di paese si dovevano indifferentemente osservare. E la cronaca dimostrava come ogni evento, che fosse poco conosciuto, circoscritto a una piccola comunità o preceduto da battage e di rilevanza nazionale o internazionale, era a rischio di tumulti o di attacchi di natura terroristica.
Oneri necessari ma anche economicamente gravosi tanto da provocare un depauperamento dei cartelloni estivi: annullati eventi legati a tradizioni secolari o più recenti e comunque facenti parte del patrimonio identitario di una comunità. Questo ha indotto istituzioni locali, Unpli e Anci a chiedere di adeguare l’adozione delle misure di sicurezza alla natura dell’evento pubblico.
Nell’intento del Ministero, la circolare del 18 luglio – già battezzata “salvasagre” – intende, quindi, essere un compromesso tra tutela della sicurezza e difesa delle tradizioni.