SOSPESE TUTTE LE ATTIVITÀ DI CATECHESI E DI INCONTRI DI FORMAZIONE
“Sospese tutte le attività tutte le attività di catechesi e di incontri di formazione fino allo scadere del Decreto ministeriale il prossimo 24 novembre”, si legge sul sito web della Diocesi Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi.
“Da alcuni giorni siamo entrati in una nuova fase dell’emergenza Coronavirus – scrive don Raffaele – l’impennata dei contagi non fa presagire nulla di buono e il nuovo DPCM firmato il 25 ottobre, dal Presidente del Consiglio, dice che l’emergenza sanitaria si è acuita diventando sempre più forte. Le ripercussioni anche nelle nostre attività pastorali ci chiedono pazienza e prudenza, ma allo stesso tempo, una condivisione piena con la vita ordinaria della nostra gente”.
Nulla è variato invece per quanto riguarda gli eventi religiosi (liturgie e cerimonie in chiesa): “Ricordo anche che il nuovo DPCM conferma la validità delle misure già in vigore per lo svolgimento delle funzioni liturgiche e l’accesso alle nostre chiese”.
La sospensione delle attività in presenza, però, non vieta, anzi incoraggia la possibilità di “valutare, d’accordo con i catechisti e gli educatori, eventuali incontri a distanza, ferma restando l’importanza dell’Eucaristia domenicale”.
“Non lasciamoci scoraggiare nel continuare a dedicare tempo all’annuncio del Vangelo soprattutto durante le messe domenicali – conclude il vicario -. Qualora ce ne fosse bisogno, potremmo anche aggiungere al calendario una celebrazione in più che ci permette con un po’ più di serenità di “fare eco” alla Parola durante il momento dell’omelia. Potrebbe diventare davvero l’incontro di Dio con il suo popolo in questo nostro tempo, così come ricorda Papa Francesco in Evangelii Gaudium: «L’omelia è la pietra di paragone per valutare la vicinanza e la capacità d’incontro di un Pastore con il suo popolo. L’omelia può essere realmente un’intensa e felice esperienza dello Spirito, un confortante incontro con la Parola, una fonte costante di rinnovamento e di crescita» (n. 135). Facciamo sempre ricorso al buon senso con la certezza che abitiamo al riparo dell’Altissimo e di notte – come in questo tempo triste – la sua protezione ci sostiene (cf. Sal. 91)”.