SITUAZIONE CINGHIALI – "CONCA: CHIEDERO' UN TAVOLO TECNICO!"
Un numero inverosimile di cinghiali selvatici, si parla di circa 4 mila esemplari, popola, dagli inizi degli anni 2000, la zona del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Una specie non autoctona la cui massiccia presenza configura da anni una stangata per coltivatori ed operatori economici del territorio, se si considera che puntualmente svariate tipologie di raccolto (leguminose, mandorle, frutta) vengono ogni anno compromesse e fabbricati come muretti a secco o recinzioni danneggiati.
“La condizione vissuta dagli agricoltori dell’Alta Murgia, in relazione alla invasiva presenza di un numero spropositato di cinghiali, è senza dubbio drammatica.” – dichiara Conca, che sottolinea – “Più preoccupante è tuttavia il pericolo che le mandrie di suidi costituiscono per la pubblica incolumità. Non penso solo agli incidenti stradali o ai problemi di viabilità, un recente episodio di cronaca ci ricorda che disgraziatamente si può anche morire sbranati dall’animale”.
Mercoledì si è tenuto un incontro a Ruvo, presso gli uffici del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, per discutere ed affrontare il problema alla presenza del presidente Cesare Veronico, di alcuni dirigenti dell’Ente, dell’associazione Coscienza collettiva, degli attivisti rubastini, degli imprenditori agricoli, delle istituzioni locali e dello stesso consigliere Mario Conca che tuttavia specifica: “Solo un intervento della Regione Puglia potrà definitivamente risolvere il problema perché, se è pur vero che l’Ente Parco ha già catturato diverse decine di esemplari con l’ausilio di gabbie, ancora tantissimi sono quelli che occupano la zona e, per fondi necessari e competenze territoriali che potrebbero valicare quelle dei confini del Parco, solo il governo regionale può essere in grado di affrontare efficacemente e soprattutto in maniera risolutiva la questione. Chiederò pertanto al Presidente Michele Emiliano ed all’Assessore competente Di Gioia di attivare il prima possibile un tavolo tecnico che coinvolga l’Ente Parco, le istituzioni locali e i rappresentanti degli agricoltori e dei cittadini dell’Alta Murgia e verificheremo se la Regione si prenderà le proprie responsabilità nel risolvere un sentito problema che da tempo affligge la comunità murgiana”.