Si è parlato “pugliese” al congresso dell’American Diabetes Association di Boston (Usa)
Si è tenuto a Boston (USA), il 75° Congresso dell’American Diabetes Association (ADA).
Vi hanno partecipato, provenienti da 130 nazioni, circa 15.000 medici che hanno discusso di prevenzione e cura del diabete, essendo, ormai, come epidemia, la terza malattia causa principale di morte dopo l’infarto e il cancro.
Tra pre-diabetici, diabetici tipo 1, diabetici tipo 2, e gente che ha il diabete senza sapere di averlo, si parla più o meno di 40 milioni di persone nei soli Stati Uniti, una cifra enorme e spaventosa. Fatte le debite proporzioni, si può stimare che nel mondo si stia andando verso il mezzo miliardo di diabetici. Al congresso ha partecipato una rappresentanza di diabetologi italiani, tra cui anche il dott. Saverio Fatone, responsabile dell’Ambulatorio e Day Service Diabete del Distretto Socio-Sanitario n.2 di Ruvo di Puglia, appartenente alla ASL BARI.
Notevole risonanza mediatica ha avuto la relazione tenuta dal prof. Francesco Giorgino, ordinario di endocrinologia e malattie metaboliche all’Università di Bari.
Ha parlato di sostenibilità terapeutica nel diabete: “Ancora troppe pastiglie al giorno” ; infatti, in Italia, i diabetici sono circa 3 mln, ma solo uno su 2 si cura davvero. A circa 2 mln sono prescritti gli ipoglicemizzanti orali, ma 1,3 mln abbandonano le, spesso complesse, terapie entro breve tempo; circa 800 mila italiani con diabete di tipo 2 hanno bisogno dell’insulina, ma in 200 mila smettono di curarsi. Una scarsa aderenza alla cura implica un maggior rischio di complicanze, da retinopatia a insufficienza renale.
Inoltre, si è evidenziato, negli USA e in Giappone, ma successivamente anche in Europa e in Italia, l’insorgenza di un nuovo fenomeno, definito col termine “DIABESITÀ”: l’insorgenza di Diabete tipo 2, tipico degli adulti, in soggetti obesi, in età pediatrica e adolescenziale. Sempre più preoccupante la prevalenza di obesità nei bambini.
Non solo negli Stati Uniti, dove addirittura la First Lady Michelle Obama è scesa in campo per sensibilizzare opinione pubblica e genitori, ma anche in Europa e in Italia in particolare, anche e soprattutto sul fronte delle nuove generazioni. L’Italia detiene in Europa un triste primato con ben il 23% di bambini e adolescenti soprappeso e il 13% di bambini obesi (dati dell’International Obesity Task Force).
È presente un gradiente Nord-Sud: in Campania e in Sicilia si arriva a un 40% di bambini soprappeso e/o obesi. La cosiddetta “civiltà del benessere” ci ha portato a questi risultati: siamo passati dalla malnutrizione del secondo dopoguerra a un fenomeno del tutto opposto, ma non meno importante negli ultimi due decenni.
Oltre ai clamorosi errori qualitativi e quantitativi (scarsa quantità di fibre, alimentazione ipercalorica con eccessivo apporto proteico e di grassi animali saturi, inadeguata distribuzione dei pasti, omissione della prima colazione) che caratterizzano la nostra alimentazione e quindi quella dei nostri bambini, si aggiunge una notevole riduzione del dispendio energetico favorita anche dal tempo che i nostri ragazzi passano davanti alla televisione o al computer o ai videogiochi.
Si ringrazia Massimo Resta.