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Si chiude il Vinitaly 2022, Pentassuglia: “Bilancio positivo, Puglia è regione dei grandi numeri”

Una quattro giorni sorprendente per il settore vitivinicolo pugliese in occasione della 54esima edizione del Salone internazionale dei vini e dei distillati di Verona. Cala oggi il sipario su uno dei più rinomati appuntamenti dedicati al vino, il Vinitaly, particolarmente atteso dalle imprese vinicole, dai buyers, specie stranieri, dalla stampa specializzata e dai migliaia di cultori e amanti del buon vino.

Al Padiglione 11 della fiera veronese, la Puglia, con le sue 110 imprese vitivinicole, ha accolto ogni giorno migliaia di visitatori tra gli stand, negli spazi dedicati all’enoteca di Puglia e ai cooking show – allestiti per l’occasione con il supporto della Regione Puglia -, come anche nella sala incontri che ha ospitato conferenze e approfondimenti tematici tenuti, tra gli altri, da associazioni regionali di promozione, consorzi di tutela del vino e associazioni di categoria agricole.

“Un bilancio più che positivo – commenta l’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, a margine della quarta ed ultima giornata del Vinitaly – nonostante due anni difficilissimi per tutto il comparto produttivo regionale. Abbiamo un’offerta enologica qualitativa e quantitativa come poche regioni in Italia. Secondo il ‘Rapporto ISMEA-Qualivita 2021’ siamo tra i primi per impatto economico, con 594 milioni di euro di valore alla produzione 2020 e un aumento percentuale del +27,6% rispetto al 2019. I numeri ci confermano risultati straordinari per export e per l’aumento degli addetti della filiera: sono dati in crescita rispetto al 2020. L’emergenza pandemica non ha affatto congelato, per il settore vinicolo, il canale Ho.re.ca considerati gli oltre 208 milioni di euro di export totale nel 2021, ovvero 2,6 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. Tra le migliori performance registrate quelle verso gli Stati Uniti, con un +3.586.385 rispetto al 2020, ma anche verso la Corea del Sud (+1.803.395) e Cina (+1.634.231)”.

“Sono soddisfatto per le attestazioni ricevute, per la visibilità che le nostre imprese hanno ottenuto e che meritano. I numerosi buyers stranieri, da circa 139 Paesi, che hanno degustato e preso accordi con le nostre imprese sono un ulteriore elemento che ci fa ben sperare, nonostante, com’è noto, sia mancata una rappresentanza rilevante di operatori economici, da sempre particolarmente ricettivi alla nostra offerta enoica di qualità, a causa del conflitto bellico purtroppo ancora in atto”.

“Al Padiglione 11, con lo slogan Puglia Wine World, la Regione Puglia – prosegue Pentassuglia – ha supportato numerose attività di valorizzazione delle eccellenze vinicole ed enogastronomiche, suggellando lo stretto legame tra vino, cibo e turismo, attraverso l’allestimento di una grande vetrina di sapori, odori, colori che hanno catturato migliaia di bocche e palati in questi giorni”.

Sono state centinaia le bottiglie stappate delle oltre 10 mila etichette pugliesi presenti, nello spazio Enoteca di Puglia,  grazie alle attività degustative e formative tenute dalle associazioni regionali dei sommelier, come AIS Puglia e Fondazione Italiana sommelier. Quest’ultima, in particolare, negli 8 incontri organizzati nell’Enoteca regionale del padiglione pugliese, ha passato in rassegna tutti i territori di produzione vitivinicola, facendo degustare oltre 400 etichette pugliesi, con circa 1600 bottiglie stappate. Sono stati oltre 3000 i partecipanti (tra enoteca regionale e Sala degustazione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali), 40 buyers internazionali e 20 giornalisti del vino mondiali alla scoperta del vino, dei numerosi vitigni di cui è ricca la Puglia, delle storie delle cantine e dell’impegno dei produttori.

Anche l’Associazione Italiana Sommelier ha contribuito a dare spazio e valore ai vini di Puglia offrendo al pubblico, anche straniero e in lingua inglese, numerosi wine tasting e wine talk, con focus tematici su alcune delle varietà maggiormente attenzionate, specie dai marcati esteri, ovvero Negroamaro, Primitivo di Manduria, Nero di Troia. Nel corso della manifestazione è stato presentato, altresì, il libro dell’esperto enologo Giuseppe Baldassarre, dedicato alla “Bollicine di mare”.

“Il vino di Puglia è cultura e storia della nostra terra – conclude l’assessore Pentassuglia – ma è anche turismo ed enogastronomia. Per questo motivo, oltre ai momenti degustativi, abbiamo voluto offrire, nel corso della kermesse veronese e grazie all’associazione Puglia Expò, assaggi culinari di prodotti tipici della tradizione pugliese, rivisitati dalle mani esperte dello chef Massimo Andrea di Maggio”. Sono stati difatti organizzati ben 16 cooking show, quattro per ogni giornata, che hanno coinvolto quotidianamente grandi e piccoli, negli assaggi di prodotti ortofrutticoli, caseari, da forno, con materie certificate e a marchio di qualità Puglia: una passerella di piatti conditi con olii EVO certificati e abbinati a vini made in Puglia. I cooking show hanno coinvolto un centinaio di imprese enogastronomiche pugliesi e agriturismi.

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