Serata finale della seconda edizione del Premio letterario “Don Tonino Bello”
Giovedì 9 giugno, presso l’Aula Magna del Seminario Vescovile di Molfetta alle ore 20.00 e in diretta sui canali social della Diocesi di Molfetta – Ruvo – Giovinazzo – Terlizzi, si terrà la serata di proclamazione dei vincitori della seconda edizione del Premio letterario “Don Tonino Bello”, promosso dalla redazione del settimanale diocesano Luce e Vita e dall’associazione Stola e Grembiule.
Il comitato organizzatore del Premio, composto da Roberta Carlucci, Gianni Antonio Palumbo e Luigi Sparapano, presenterà le giurie e gli esiti delle loro valutazioni. Interverranno, in rappresentanza dei giurati per le due sezioni, la poeta e scrittrice Anna Santoliquido e il giornalista Piero Ricci, presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia. Sarà presente anche il vescovo Mons. Domenico Cornacchia.
Tra i partecipanti, verranno premiati i primi tre classificati delle due sezioni che compongono il Premio – poesia metafisico-civile e giornalismo di prossimità – e saranno conferite alcune menzioni di merito. Per la sezione della poesia sarà conferita la menzione speciale “Riflessi”, dal titolo della rubrica di poesia metafisico-civile curata per Luce e Vita da Gianni Antonio Palumbo, e per la sezione del giornalismo sarà data la menzione Luce e Vita dal direttore Luigi Sparapano per quegli articoli tra i menzionati che sono stati redatti con uno stile di prossimità vicino a quello del settimanale diocesano. Le letture delle poesie vincitrici saranno affidate alla voce di Tania Adesso.
I numeri della seconda edizione
Per questa seconda edizione, sono stati 76 i partecipanti in totale, equamente suddivisi tra donne e uomini provenienti da tutte e sei le province della Puglia e da varie regioni italiane, tra cui Abruzzo, Lazio, Marche, Sicilia, Umbria, Veneto. Nella sezione poetica, l’età dei partecipanti va dai 22 agli 84 anni, mentre per il giornalismo dai 25 ai 67 anni.
Le commissioni valutatrici
Le 108 poesie pervenute sono state valutate da: Marina Caracciolo, autrice di saggi di argomento letterario e musicale; Gianni Antonio Palumbo, ricercatore in Letteratura Italiana presso l’Università degli Studi di Foggia e curatore della rubrica di poesia metafisico-civile Riflessi per il settimanale Luce e Vita; Anna Santoliquido, poeta e scrittrice; Assunta Spedicato, poetessa e vincitrice per la sezione poetica della prima edizione del Premio; Elisabetta Stragapede, presidente dell’Associazione Culturale In Folio; Emanuela Vinai, redattrice per l’Agenzia SIR.
I 28 articoli della sezione giornalistica sono stati analizzati da: Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI; Susanna Maria de Candia, giornalista pubblicista di Luce e Vita; Riccardo Losappio, giornalista, direttore dell’Ufficio Cultura e Comunicazioni sociali diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie; Valentino Losito, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti; Piero Ricci, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Puglia e giornalista del quotidiano La Repubblica; Maria Luisa Sgobba, giornalista Mediaset e vicepresidente nazionale UCSI – Unione Cattolica Stampa Italiana; Luigi Sparapano, direttore di Luce e Vita.
La genesi del Premio
Il Premio, nato da un’idea maturata a fine estate 2020, ha avuto una prima edizione conclusasi a maggio dello scorso anno con una seguita manifestazione trasmessa on line, a causa delle restrizioni pandemiche. Quest’anno la proclamazione dei vincitori si svolge per la prima volta in presenza.
Nel complesso, l’iniziativa è stata ispirata dallo stile poetico e giornalistico praticato dal Venerabile Vescovo don Tonino Bello dalle colonne di Luce e Vita e dalle pagine dei Quaderni allegati. Come lui stesso diceva, «il poeta non è uno che merita di essere ammirato perché crea. È uno che merita di essere ringraziato perché libera». In ambito poetico, Mons. Bello è stato modello di quella poesia che esprime la tensione dell’individuo verso l’Assoluto, attingendo nel suo stile alle vette del “sublime inferiore”. In ambito giornalistico, invece, ha mostrato con i suoi articoli come poter leggere i fenomeni “mettendosi in corpo l’occhio del povero”, consumando le suole delle scarpe, frequentando le periferie esistenziali su cui oggi richiama tanto l’attenzione anche papa Francesco.
Il Premio, dunque, vuole incoraggiare una scrittura alta e altra, una narrazione profonda della realtà, anche in contrapposizione all’uso tante volte distorto della parola che dilaga sui moderni canali di comunicazione.
La serata sarà trasmessa in diretta streaming sul sito diocesimolfetta.it (su questa pagina) a cura di Alessandro Capurso, membro dell’Ufficio Comunicazioni.