Cronaca

Scontro treni: pm Trani lascia inchiesta

 Le foto pubblicate dal quotidiano “Il Giornale” hanno di fatto creato scompiglio all’interno del Tribunale di Trani. Immagini e fatti che hanno creato grattacapi a quanti, quotidianamente, un senso di giustizia devono pur farlo respirare a questa nostra nazione.

Un’immagine che ha scatenato la rabbia. Un uomo inginocchiato finge di baciare un piede a una donna che sorride compiaciuta: è la foto pubblicata oggi da Il Giornale e i protagonisti dello scatto sono la magistrata della Procura di Trani Simona Merra, che è nel pool che indaga sul disastro ferroviario avvenuto in Puglia lo corso luglio, e l’avvocato Leonardo De Cesare, difensore di uno degli indagati, il capostazione di Andria Vito Picarreta.
La foto, corredata da un articolo in cui si parla anche di altri magistrati della procura tranese e di esposti nei loro confronti all’attenzione del Csm, è stato postato su facebook dalla figlia di una delle vittime del disastro, Daniela Castellano che all’ANSA dice: «Siamo scioccati, allibiti e arrabbiati» e rileva che la «logica vorrebbe che la pm abbandonasse il caso» perché «noi parenti non possiamo vivere con l’incubo che le indagini possano essere influenzate da qualcos’altro». Tra i commenti su Fb, Daniela spiega di temere la «familiarità» che si evincerebbe dalla foto tra il pm e l’avvocato: «È una indagine delicata – sottolinea – vogliamo sia fatto tutto con estrema professionalità e tutto ciò è inammissibile».

Nella mattinata di ieri, il procuratore di Trani, Francesco Giannella, in relazione alle polemiche suscitate dalle foto ha comunicato che: “Responsabilmente e per desiderio di riportare serenità attorno alla vicenda, la dottoressa Simona Merra, pur ribadendo la propria correttezza nella conduzione delle indagini, ha deciso di astenersi dall’ulteriore trattazione del procedimento”. Giannella ha rassicurato, comunque “quanti soffrono le conseguenze della terribile vicenda che le indagini sono state fin qui condotte e continueranno ad essere condotte nella più rigorosa imparzialità e trasparenza”.

Un gesto che potrebbe ricollocare la giustizia al centro della già di per sè drammatica vicenda.

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