Scontro treni, il Mit si tira fuori dal processo. I familiari delle vittime: «Traditi dallo Stato»
Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), citato come responsabile civile, ha chiesto di essere escluso dal processo sul disastro ferroviario che il 12 luglio 2016, sulla tratta a binario unico Andria-Corato gestita da Ferrotramviaria, costò la vita a 23 persone e il ferimento di altri 51 passeggeri. Il Mit ha motivato la sua richiesta di esclusione per un aspetto formale, ritenendo il decreto di citazione incompleto. «Una fuga delle istituzioni dal processo», ha detto l’avvocato Andrea Moreno, difensore di alcune parti civili. Mentre Daniela Castellano, figlia di una delle vittime e presidente dell’Associazione strage treni Puglia (Astip), alla quale aderiscono 15 famiglie, dice che i familiari «si sentono traditi dallo Stato, presi in giro dopo le promesse fatte anche dal ministro Toninelli, quando è venuto a luglio, che ora se ne lava le mani».