SCARDIGNO IN CONSIGLIO COMUNALE: “CHISS CAPRIUN”, L’IRA DEI CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE
“E chiss capriun neanche il numero legale chiedono”, è la frase del presidente del Consiglio Comunale Michele Scardigno che ha scatenato l’ira dei consiglieri comunali di opposizione a cui era riferita la frase. Il tutto condito dalla risata compiaciuta del sindaco Chieco, il quale non prende le distanze dalla scivolata del Presidente del Consiglio Comunale Michele Scardigno.
“Sono dal 2016 in Consiglio Comunale e oggi sono certa che si sia raggiunto il livello più basso in assoluto! Il consiglio inizia e finisce frettolosamente senza come di consueto attendere l’ora dalla convocazione. Non si vuole il confronto, meglio parlare davanti alle telecamere mentendo e senza contraddittorio o difronte a chi ride e applaude magari senza capire”, commenta Mariatiziana Rutigliani capogruppo Forza Italia!
“Sull’ormai noto debito fuori bilancio già bocciato per due volte viene a mancare il numero legale, con l’uscita del consigliere Turturro dichiaratosi presumibilmente incompatibile sul punto infatti la maggioranza resta ad 8 e l’opposizione presente esce dall’aula . Il presidente non solo prosegue nella votazione, definisce “capriun” quelli che non hanno chiesto la verifica del numero legale ma poi si accorge dopo aver contato i voti che la votazione non poteva aver luogo mancando ab origine il numero legale ( senza che nessuno dovesse chiederne la verifica ) e chiude il consiglio. Ovviamente sul “capriun” sonora risata del sindaco e degli applauditori seriali. Dove sono le istituzioni? Convegni e fiumi di parole sul linguaggio e sulla violenza ma i risultati sono questi”, conclude la consigliera.
“È vero che ad andare con lo zoppo si impara a zoppicare, ma definire “chiss capriun” dei liberi, autonomi ed autorevoli Consiglieri Comunali che decidono senza padroni di far venire meno il numero legale su un debito fuori bilancio già bocciato 2 volte consecutive dalla massima assise cittadina, che un qualsiasi Presidente del Consiglio degno di tale ruolo dovrebbe interamente e dignitosamente rappresentare, è di una gravità inaudita”, spiega il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Piero Paparella.
“Soprattutto poi se i medesimi Consiglieri Comunali si sono scrupolosamente attenuti a quello che è sancito all’art. 14 comma 9 (adunanze e numero legale) del Regolamento di funzionamento del Consiglio Comunale, che evidentemente il Presidente del Consiglio ignora: “La presenza del numero legale deve essere comunque accertata prima di ogni votazione”.
Sul sindaco, di una sempre più residuale parte della città, che se la ride, stendiamo un velo pietoso senza aggiungere alcun commento che sarebbe oggettivamente ovvio”, conclude Paparella.
E poi ancora Vito Cantatore: “Signor Presidente del Consiglio Comunale io mi VERGOGNEREI per le affermazioni fatte nei confronti di persone che hanno cercato sempre di rispettare lei e il suo ruolo. Educazione e rispetto dei ruoli , una regola importante da rispettare specialmente quando si assumono ruoli pubblici e di guida di una comunità”.