Formazione

Saluto ai docenti “Pensionandi” della Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII

Martedì 30 giugno, a margine dell’ultimo Collegio docenti del corrente anno scolastico, l’intera comunità scolastica del plesso Cotugno-Carducci-Giovanni XXIII, Dirigente, Docenti e Personale ATA, nonchè ex-docenti, hanno rivolto il loro saluto affettuoso e carico di gratitudine ai Colleghi che il 31 agosto prossimo concluderanno la loro lunga e ricca carriera scolastica: Enza Summo, Tonia Lucarano, Angela Stasi e Biagio Di Gioia.

Nella stessa giornata sono state festeggiate le colleghe Luciana Visaggio (Sostegno) e Antonella Tangari (Spagnolo) entrate in ruolo, come anche salutato le Colleghe che si trasferiscono in altra sede (Maria Iacovelli e Eugenia Spaccavento).

Momento di forti emozioni, espresse dal Dirigente scolastico dott. Michele Bonasia e dallaprof.ssa Lucia Arcadite che hanno animato il momento.

Riportiamo di seguito il loro saluto e il nostro saluto, espresso dal prof. Pasquale Acri, pubblicati sull’ultimo numero del giornale scolastico “L’Eco della Scuola”.

«E siamo ai saluti. Senza inutili smancerie, ma con una vena di malinconia siamo ad accomiatarci da colleghi con cui abbiamo condiviso mille esperienze. Sono passati tanti, troppi anni da quando siamo entrati nel mondo della scuola (altrimenti la Fornero non ci avrebbe lasciato andare!) e sempre, come tutti, ci siamo sforzati di adattarci ai vari contesti cercando di ricavare anche dalle inevitabili dissonanze piccole, modeste armonie. Ci siamo riusciti? Chissà! Possiamo tuttavia affermare con onestà di averci provato. Ma ci mancheranno tante cose!

Ci mancherà il vivace cicaleccio mattutino prima di dare avvio alle lezioni; ci mancherà quel corposo librone che, indifferente alle nostre occhiate velenose ricorda ai docenti i tanti, numerosi impegni pomeridiani; ci mancherà il chiasso degli alunni, nostra croce e delizia, nostra disperazione eppure nostro elisir di lunga vita per le sfide quotidiane che i ragazzi ci impongono; ci mancherà il passo vanamente marziale del DS, al cui comparire gli usci delle aule si chiudono con perfetta sincronia, anche quando lui è lì solo per augurarci una buona giornata. Ci mancherà anche lo sbraitare solo vagamente minaccioso dei collaboratori, stanchi di rincorrere i più discoli alunni per i corridoi.

Come faremo senza questo brulicare di vita? Forse potrà consolarci pensare che faremo scarso uso dell’orologio, che ci sveglieremo senza l’ansia di prepararci in fretta, che leggeremo con comodo il giornale, che scopriremo il gusto di una colazione tranquilla, tanto… che fretta c’è? E poi avvieremo la nostra giornata senza stress di campanelli, corse pazze, eccessi di appuntamenti. Vita da pensionati? E invece no!

Per noi paradossalmente è il momento di pensare al futuro! Un futuro dove ci sarà posto per recuperare il tempo perduto, scusate il riferimento di proustiana memoria; per ritrovare vecchie passioni che per i troppi impegni sono state accantonate in un cassetto nell’attesa di tempi migliori; per preoccuparci delle persone care che spesso trascuriamo, travolti da una vita che va troppo in fretta e, in questo spazio fatto di ore e di minuti, poterci regalare un attimo di pensiero che vale più di un’infinità di parole. Rimarrà immutato nel tempo l’affettuoso ricordo di  tutti voi con cui abbiamo trascorso gli anni  più significativi della nostra vita. In fondo non si perde mai ciò che si vuole davvero tenere. A voi va quindi il nostro grazie per aver condiviso i vari momenti, ora critici ora felici, del nostro percorso e per aver contribuito alla nostra crescita (si fa per dire!). Ci scusiamo se, travolti dalle nostre stesse emozioni, talvolta abbiamo deluso le vostre aspettative.

Ma abbiamo sempre desiderato fare del nostro meglio nell’interesse della scuola in cui abbiamo sempre creduto, dedicandole  il nostro tempo senza misurarlo. Dirvi che siamo pronti alla pensione non è vero e forse per questo facciamo nostra la frase di Steve Jobs che con il suo “Stay hungry, stay foolish” ci invita a rimanere affamati di conoscenza e anche un po’ folli, a osare. Un’esortazione per tutti i tempi e tutte le stagioni che rivolgiamo anche a voi.

E ora ci piace promettervi di venire a trovarvi spesso. E, se volete, prendetela come una minaccia.

“Buona scuola a tutti”. Ops! Forse non è la frase migliore in un momento storico come questo!»

Enza Summo, Tonia Lucarano, Angela Stasi e Biagio Di Gioia.

“La Cotugno cade a pezzi!”. No, il lettore non si allarmi. É vero, la struttura mostra le ferite inferte dal tempo e dall’inciviltà di qualche balordo, ma rimane in piedi, salda. Forse, quindi, sarebbe più giusto dire “Cadono pezzi alla Cotugno!”. E già: tra  qualche mese ben quattro docenti, quattro pilastri della nostra scuola ci lasceranno avendo conquistato l’agognata pensione. Dopo lunghi anni di quotidiano, strenuo lavoro in prima linea, i nostri eroi potranno finalmente lasciare i campi di battaglia e raggiungere le retrovie.

Quando nel 2003, ponendo fine al mio peregrinare, sono giunto alla “Cotugno“, non sapevo nulla di questi colleghi.

Tonia Lucarano l’avevo incrociata appena nella mia breve “apparizione“ alla “Cafaro“ di Andria; Enza Summo e Biagio Di Gioia li conoscevo solo di vista; con Angela Stasi mi era occasionalmente capitato di scambiare qualche parola. In questi anni ho imparato a conoscerli tutti meglio e ad apprezzarne la simpatia e la professionalità.

Ricordo – sembra ieri – il primo Collegio dei docenti: si impose prepotentemente alla mia attenzione la figura di una collega, ma soprattutto la sua borsetta: un “innaffiatoio”; colsi subito in quell’immagine il carattere  di Enza, la sua passione per le simpatiche borse e da quel giorno per  me è diventata “The Lady of bags“: come dimenticare la “teiera”, la “radio”, l’”arca di Noè”, il “tubetto di colore”, i “pinguini” ,la “pecorella”, la “ruota sgonfia”, il “pomodoro” e mille altre stravaganze!

Di Tonia ed Angela mi piace ricordare la gentilezza, la dolcezza e al tempo stesso il rigore professionale. E che dire di Biagio? Lui, che per anni ha vissuto operando al freddo e al gelo senza poter realizzare il sogno di vedere edificata una palestra degna di tal nome, potrà finalmente porre fine a questa sofferenza. Tutti voi, in questi anni, siete stati i veri protagonisti della “Buona Scuola“; avete non solo educato“, ma anche “insegnato“: avete lasciato un’impronta, un segno indelebile della vostra presenza e sarà proprio questo segno che colmerà il vuoto che ci lascerete. Grazie di cuore, Cari Colleghi, e…ad maiora!

Pasquale Acri

articolo tratto dal portale dal portale www.cotugnocarduccigiovanni23.gov.it/saluto-ai-docenti-pensionandi/

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