Attualità

CONTINUA L’ESPOSIZIONE SELVAGGIA DEI SACCHETTI. LE GUARDIE AMBIENTALI PROSSIME A COLLABORARE

Da giorni lo abbiamo ribattezzato come il momento più critico per la differenziata. Dalla sua fase di avvio, l’inizio di un periodo di rigido rispetto delle regole ha fatto saltare il banco.

L’abitudine di raccogliere tutto ogni giorno a prescindere dalle indicazioni del calendario, se da una parte ha aiutato il paese a mantenere un alone di pulizia generale, dall’altro ha visto i cittadini cullarsi di questo eccesso di zelo degli operatori della nostra città.

Appena le direttive sono diventate molto restrittive, tese a combattere il fenomeno della cattiva esposizione dei sacchetti, la città è andata in corto circuito. Basta girare per le strade della nostra città e vedere con i propri occhi il moltiplicarsi dei sacchetti a cielo aperto. Tra buste sbranate e sacchetti esposti erroneamente, occorre contrastare il fenomeno di chi getta il proprio rifiuto in zone differenti da quelle di propria corrispondenza.

Nel frattempo in molti chiedono all’A.S.I.P.U. di rivedere la suddivisione del paese in zone meno estese e più facilmente percorribili dai singoli operatori oppure di tornare sui propri passi sulla riduzione dell’organico. Fatto sta che se da una parte occorre migliorare la qualità della differenziata, dall’altra c’è l’esigenza di far tornare pulite le strade ruvesi. C’è chi addita agli operatori ecologici parte dei disagi, ma dal canto loro ribadiscono il loro totale impegno e spediscono altrove le responsabilità di quello che sta accadendo.

Malgrado i “bollini rossi” collocati sui sacchetti, la situazione non degenerata. La rabbia riguarda l’ostinazione di chi non rispetta neanche le ultime direttive. Se la domenica non si espone più il secco, davvero non si capisce come mai la gente continui a gettar per strada i sacchetti dei rifiuti.

Video, multe e l’intervento delle Guardie Ambientali potranno finalmente punire gli “sporcaccioni”.

E se fosse un problema di educazione alla differenziata? Se tutto fosse stato imposto, ma non assimilato? Di certo c’è che sono in molti a pensare che ci siano cittadini che vogliono boicottare il sistema o farlo vacillare.

Un anno e tre mesi fa scrivevamo che “E’ paradossale il numero dei bidoncini che sono comparsi sui nostri marciapiedi: bar e ristoranti, se non hanno spazi adeguati all’interno, collocano su strada i nuovi contenitori per la differenziata. No a cento cassonetti, sì a duecento bidoncini? Non sarebbe stato più comodo pensare a un’isola ecologica? Grandi campane in tre punti della città e ognuno potrebbe far confluire con regolarità lo smaltimento del rifiuto differenziato. Capitolo anziani: sono sicuramente i più difficoltà, specie se soli! Come faranno a recarsi in via Guido Rossa per ricevere i sacchetti, una volta ultimati? Piuttosto, perchè non prevedere un Eco-Point o una casetta itinerante per la consegna dei sacchetti? Un paio di assunzioni e di lavoro in più per i ruvesi non guasterebbero“.

Pagare per pagare sarebbe opportuno riflettere seriamente sulla possibilità di collocare uno o più “Eco Point” per dare la possibilità ai ruvesi di poter raggiungere a piedi l’isola ecologica di sbarazzarsi dei rifiuti e di essere finalmente incentivato a fare la differenziata.

Tenersi i rifiuti in casa, adesso per strada e pagare sempre più tasse di certo non aiuta a far decollare definitivamente la differenziata. La tariffazione puntuale sarà la manna dal cielo e, forse, il modo più concreto per risolvere il problema dei rifiuti.

 

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