“RUVOLAB” INAUGURA IL PUNTO DI ASCOLTO PRESSO LA SANTA FAMIGLIA
Venerdì 17 luglio alle 19.30 sarà presentato il progetto «help», un punto di ascolto rivolto alle vittime di bullismo, cyberbullismo e violenza di genere a cura di “RuvoLab” presieduta dall’avv. Mariatiziana Rutigliani. Interverranno Don Raffaele Tatulli, Vicario Generale della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, Don Michele Bernardi, parroco della Santa Famiglia; la Dott.ssa Patrizia del Giudice, Presidente Commissione Pari Opportunità Regione Puglia, l’avv. Mariatiziana Rutigliani, Presidente RuvoLab, l’avv. Tiziana Cecere, Presidente Fermiconlemani,
E’ rivolto alle vittime di bullismo, cyberbullismo, cybershaming.
L’ unica forma di prevenzione in materia è la formazione, la sensibilizzazione, il sostegno e l’ascolto partendo dalla diffusione del pensiero positivo che la prevenzione non è solo un’illusione ma un vero e proprio strumento di azione. Le persone coinvolte in episodi di bullismo e cyberbullismo spesso non riescono ad esprimere le risorse che hanno a disposizione e ad agire con consapevolezza e responsabilità nel qui ed ora. Al fine di prevenire relazioni di prevaricazione personale o a mezzo web e smartphone, affettive e d’amore malsane, di dipendenza emotiva e patologiche che a lungo andare possono generare meccanismi pericolosi di violenza, il progetto “la Ricetta della Felicità in Amore” vuole offrire una nuova direzione da intraprendere, un percorso sotto il controllo e la responsabilità dei soggetti coinvolti. Gli obiettivi specifici del progetto sono quelli di informare e formare la popolazione sui dati sulla definizione e sulla diffusione di bullismo cyberbullismo e della violenza di genere e sulle sue caratteristiche; mettere a fuoco gli stereotipi più comuni sul profiling dei soggetti autori di violenze; creare consapevolezza sui comportamenti e gli atteggiamenti violenti che connotano una “cultura della sopraffazione e della prevaricazione”; promuovere una cultura della prevenzione, della non-violenza del rispetto e della gentilezza; insegnare la popolazione a gestire i conflitti relazionali, formarli sull’educazione affettiva, emotiva e sessuale, e a creare relazioni empatiche; presentazione delle associazioni a cui rivolgersi in caso di necessità con indicazione dei numeri telefonici utili. Tra le metodologie da mettere in atto vi sono la creazione di punti di ascolto per favorire la relazione di aiuto; la possibilità di lanciare un “HELP “per poter fare in forma riservata segnalazioni di violenza non solo di genere. Il punto di ascolto è uno spazio che serve per consentire l’instaurazione di una relazione di aiuto, ove recandosi in giorni ed orari prestabiliti, gli utenti interessati possano condividere i propri vissuti problematici e ripercorrerli secondo modalità più adeguate. L’idea è poter chiedere una risposta ad un professionista competente in grado di ascoltare, recepire, promuovere e sostenere coloro che vi si rivolgono in rispetto alla legge sulla privacy che non permetta, se non diversamente esplicitato dall’utente, di divulgare dati personali. Tale servizio vuole essere facilmente accessibile a tutti, permettendo un intervento di prevenzione primaria in grado di arricchire la conoscenza, aumentare le opportunità di relazione e supportare e sostenere percorsi educativi individuali e di gruppo a prescindere dalla possibilità di inserimento nel corso individuato dal progetto.