Ruvo, lascia il posto fisso per coltivare la passione dei mobili usati
Ci sono coloro che nonostante la crisi economica continuano ad inseguire il sogno del posto fisso ma anche quelli che rinunciano ad un’occupazione sicura per coltivare le proprie passioni e sentirsi così liberi. Come il 36enne ruvese, di origini coratine, Giovanni Miccoli, che dopo aver conseguito presso l’Istituto Agrario di Terlizzi l’attestato del secondo anno di agricoltura e lavorato per ben sedici anni per un’azienda agricola di Ruvo, guidando trattori, camion ed escavatori, un bel giorno ha deciso di mollare tutto per coltivare la passione dei mobili usati, trasmessagli dalla sua compagna. Come ha fatto per oltre trent’anni il fondatore del Museo della Civiltà Contadina Damiano Paparella, che oltre a guidare gli autobus di linea della Ferrotramviaria raccoglieva oggetti del passato abbandonati nelle campagne o sul ciglio delle strade che percorreva con i pullmann, anche Giovanni Miccoli ha iniziato a ricercare mobili antichi ed usati, trasformando in lavoro quello che precedentemente era solo un bel passatempo. Dapprima ha aperto nella città dei fiori, con un socio terlizzese, un grande mercatino dell’usato nei pressi del sottopasso ferroviario di via Mazzini, poi nel 2011 ha coronato il sogno di avere un mercatino tutto suo. Apre, infatti, a Ruvo di Puglia prima in via Einaudi e poi in Estramurale Scarlatti, dove propone non solo oggetti e mobili antichi risalenti al ‘700 ed all’800 ma anche mobili di arte moderna, vintage ed abbigliamento usato. “C’è molta richiesta di questi mobili – racconta Giovanni Miccoli. Poiché c’è la crisi economica, sia terlizzesi che ruvesi mi chiedono soprattutto camere da letto usate, frigoriferi e lavatrici di seconda mano. Ci sono in circolazione pochi euro. Le persone non amano più acquistare elettrodomestici nuovi ma si rivolgono al mercato dell’usato per spendere poco e dunque risparmiare”. Ma non solo. Il giovane commerciante ruvese propone anche vetrinette settecentesche ed ottocentesche, molto richieste non solo da collezionisti privati ma anche da coloro che amano esporre in casa mobili di valore. Giovanni Miccoli non è pentito di aver lasciato il posto ed uno stipendio fissi per inseguire i propri sogni. “Per il futuro – sottolinea – mi auguro di ampliare la vendita proponendo oggetti e mobili unici e soprattutto di poter acquistare il locale dove attualmente gestisco con la mia compagna il mercatino dell’usato. Solo così continuerò a sentirmi – conclude – sempre più libero e realizzato”
Massimo Resta