Palazzo Avitaja

RUVO DI PUGLIA: AL VIA PROGETTI DI UTILITÀ COLLETTIVA PER 39 BENEFICIARI DI REDDITO DI CITTADINANZA

Con i corsi di formazione sulla sicurezza propedeutici all’inizio delle attività hanno preso il via in queste ore a Ruvo di Puglia i primi Progetti di Utilità Collettiva (PUC) del 2023 che vedranno impegnati 39 nuovi beneficiari di Reddito di Cittadinanza.
Sale così a circa cento il numero dei beneficiari di RDC attivi in questo momento nei PUC a Ruvo di Puglia.

I 39 beneficiari verranno impegnati in diverse attività presso gli uffici pubblici, le scuole e le associazioni di volontariato della città.
In 16 saranno impegnati direttamente nelle sedi del Comune in azioni di vigilanza, presidio e assistenza al pubblico, informazione ai cittadini, supporto nella manutenzione degli spazi pubblici e accoglienza presso le strutture sportive. Alcuni tra questi saranno impegnati in progetti di utilità collettiva curati dall’ufficio comunale dei servizi sociali come la consegna della spesa a domicilio e il disbrigo di commissioni per persone anziane o non autosufficienti e prive di una rete familiare.

I progetti presentati dalle scuole cittadine vedranno alcuni beneficiari collaborare con il personale scolastico nelle attività di supporto e assistenza a favore di studenti con diverse abilità al fine di migliorare la qualità della loro vita scolastica, altri saranno impegnati in attività di accoglienza e sorveglianza degli alunni e nella distribuzione dei pasti nell’orario di mensa, altri ancora si occuperanno della manutenzione degli spazi pubblici vicini ai plessi scolastici.
Alcuni beneficiari collaboreranno con la Polizia Municipale supportando la vigilanza all’ingresso e all’uscita delle scuole.
Altri ancora, infine, collaboreranno con realtà del Terzo Settore come la Fondazione Angelo Cesareo, la Caritas Diocesana, l’ENPA, Un Mondo Di Bene 2.0, l’Associazione Legami, la Ruvo Soccorso e l’Istituto Sacro Cuore, in azioni di solidarietà come la distribuzione di beni alimentari, la selezione e distribuzione di vestiario, il supporto scolastico e l’affiancamento ai laboratori ludico–ricreativi per minori, il supporto a famiglie straniere con mediazione linguistica e culturale.

“Sin dal 2020 – ha detto il Sindaco Pasquale Chieco – il nostro Comune ha considerato il Reddito di Cittadinanza e gli altri sussidi in favore dei cittadini in condizioni di disagio parte essenziale della gamma dei servizi sociali a disposizione della comunità e oggi queste misure costituiscono ormai a pieno titolo un elemento strategico nella pianificazione delle nostre politiche di welfare comunale.
Il segreto è provare il più possibile a conciliare le attitudini dei beneficiari con attività realmente necessarie: grazie ai progetti che abbiamo attivato direttamente con il Comune, ad esempio, abbiamo potuto potenziare e migliorare le attività degli uffici comunali con una ricaduta molto positiva sui servizi al cittadino.
Il Reddito di Cittadinanza è uno strumento molto importante per le amministrazioni locali per combattere la povertà e sarebbe drammatico abolirlo, specie in un momento di grave crisi come questa. Semmai è necessario migliorarlo al fine di coniugare meglio di quanto non sia oggi la necessità di sostenere le famiglie più povere con la possibilità di costruire percorsi di formazione e professionali utili all’accesso all’impiego.”

“Quest’anno – ha detto l’assessore al Benessere e Giustizia Sociale Nico Curci – abbiamo ampliato significativamente il numero e la varietà dei progetti, perché crediamo che a portare vero valore aggiunto in questo tipo di misure siano il reinserimento sociale, la creazione di nuove relazioni personali, il riattivare capacità sopite o che non si pensava di avere.
Il nostro obiettivo, per questo 2023, è quello di superare il numero di beneficiari e delle famiglie in condizioni di disagio (oltre 120) che siamo riusciti a coinvolgere lo scorso anno. Un aiuto importante in questo senso ci sta arrivando dalla rete cittadina del terzo settore; sono molte infatti le associazioni che hanno deciso di ricorrere a questo strumento per alzare la qualità del proprio intervento e avviare nuovi servizi a favore della collettività.”

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