“Ruvo, Carafa e la leggenda”: rievocazione della nascita dell’Ottavario e corteo storico
Cuore pulsante di “Ruvo, Carafa e la Leggenda” è la rievocazione della nascita dell’Ottavario, la Festa più importante per i ruvesi.
Piazza Matteotti, il 18 giugno 2016, è stata teatro di questo evento e punto di partenza del sontuoso Corteo Storico che ha sfilato per il centro storico e per le vie principali di Ruvo di Puglia.
Gli stemmi araldici delle famiglie più importanti di Ruvo di Puglia spiccavano, con i loro colori e i loro simboli, sulla balconata del Castello di Melodia, quali preziose testimonianze dei fasti della Ruvo di Puglia di un tempo.
I musici e gli sbandieratori di Grumo Appula hanno dato l’avvio alla festa con uno spettacolo.
Ed ecco che avanza nel mezzo della Piazza un uomo dall’abito variopinto: è Gianluca Foresi, il giullar cortese che narra, anche in forma estemporanea a seconda di quel che accade in quel momento, le vicende storiche della Festa dell’Ottavario e racconta i fasti delle nobili famiglie di Ruvo di Puglia. Darà all’evento un tocco emozionante grazie alle sue qualità emozionali e motivazionali attraverso l’applicazione di teorie base mutuate dalla psicologia dinamica.
Attore e regista orvietano, da più di 20 anni si esibisce all’interno delle maggiori rievocazioni storiche italiane. Ispirandosi alla tradizione medievale dello joculator latino e del jongleur francese, ha reinventato il personaggio del giullare in chiave moderna: il “Giullar Cortese”.
Poi presenta il corteo.
Alla sua testa, le due anime di “Ruvo, Carafa e la Leggenda”: Vincenza Tedone e Franco Adessi in semplici abiti d’epoca.
Ed ecco sopraggiungere i popolani a cui hanno dato il volto i figuranti del gruppo storico Arteca di Alberobello: sembravano usciti da un quadro di Jean Baptiste Greuze.
Poi procedono i casati patrizi e borghesi rubastini: Caputi, Griffi, Quercia, Fenicia, Montaruli, Palombella, De Matteis, D’Ingeo, Girasoli, Cotugno, Jatta, Pellicani.
I figuranti sono perfettamente calati nel ruolo dei nobili patrizi rubastini: procedono alteri, sguardo fisso di chi è abituato ad avere dinanzi a sé le porte sempre aperte. I bimbi sono la nota di colore: vivaci, si guardano intorno; una bimba sorride vezzosa e compiaciuta di sentirsi una piccola principessa.
Man mano che sfilano, si raccolgono in ordine al centro della Piazza.
Poi il popolo e i borghesi si mettono in fila per la Solenne Processione del Corpus Domini che parte dalla Chiesa del Redentore.
“Ma giunti ai piedi del Castello
Il rito fu interrotto da uno squillo.
Scalpiccio di zoccoli sulla selciata
e di colpo la piazza fu attraversata,
dal Conte che a cavallo da caccia rientrava
e che sprezzante il pio corteo tagliava”.
E’ il Conte Ettore Carafa, a cui dà il volto il bravo Dario Zifarelli, luogotenente della Guardia di Finanza e Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, valente cantante e chitarrista e ora scopriamo in possesso di buone doti di recitazione.
Il cavallo, tuttavia, non si inginocchia davanti al SS. Sacramento (il bello della diretta…) ma prontamente il Conte scende dal cavallo e va incontro al Vescovo che gli rivolge una dura reprimenda.
Il Conte chiede perdono dell’affronto e proclama che da lì a otto giorni garantirà sontuosi e solenni festeggiamenti per onorare il “Corpus Domini”.
Ed ecco che si ripropone il quadro che tanto ammiriamo nella lunetta della Chiesa di San Giacomo al Corso: il Conte Ettore Carafa che regge l’ombrello al Vescovo recante la Sacra Ostia. Dietro di loro, procedono le famiglie nobili e borghesi di Ruvo di Puglia.
Ha, così, inizio il Corteo Storico che termina, in Piazza Matteotti, con lo spettacolo di chiusura dei musici e sbandieratori di Grumo Appula.
Allo scoccar della ventunesima ora, ossia alle 21 circa, l’appuntamento è a Torre del Monte dove è bandita una sontuosa cena d’epoca.
Un evento impeccabile, che ha coinvolto emotivamente i ruvesi e non solo, rapiti dalla bellezza dello spettacolo che si è palesato davanti ai loro occhi, anzi che si palesa da quattro anni.
Ci pare giusto citare chi, tra i tanti, ha collaborato a tutto questo.
La cura dei sontuosi abiti è stata affidata a Marianna Cantatore e Maria Tedone, mentre i raffinati gioielli e accessori sono stati realizzati dall’orafa Antonella Brilla e dagli allievi dell’Istituto d’Arte “Federico II Stupor Mundi” di Corato.
Il Direttore artistico del corteggio è stato Gigi Garofalo.
Il trucco e il parrucco è stato realizzato da Effedi Accademie, Basile Acconciatori, Mirk Art, In..tesa, l’Estro e il Verso, Hairfashion di Domenico Cantatore, il Bello delle Donne di Domenico Lamura e Guicciardini Parrucchieri.
Vincenza Tedone ha sottolineato, giustamente, come eventi del genere necessitino di rete, di collaborazioni esterne e di supporti e la IV edizione di “Ruvo, Carafa e la Leggenda” ha avuto il patrocinio morale della Regione Puglia, della Città Metropolitana di Bari, della Provinca BAT, della C.C.I.A.A. di Bari, Ascom Confcommercio, Comune di Napoli, Comune di Cerreto Sannita, Città di Andria, Pro Loco di Andria, Grotte di Castellana – Meraviglia di Puglia, Club per l’Unesco di Bisceglie, Francigena Festival 2016, Anci.
Cronista della manifestazione, in quanto media partner, è stato Paolo M. Pinto, coadiuvato dal suo staff. Il direttore di Ruvesi.it e Ruvesi.it News e titolare dell’Agenzia di comunicazione Double P Communication ha narrato, in diretta streaming sul portale di Ruvesi.it, questa giornata, organizzata in maniera impeccabile da Vincenza Tedone e Francesco Adessi dell’Associazione Cultura et Memoria di Ruvo di Puglia.
L’elenco degli enti citato dà l’idea di come con la cooperazione, senza il prevalere dei personalismi, si realizzino eventi impeccabili e coinvolgenti che danno lustro al territorio.
(Le foto della gallery sono di Veronique Fracchiolla)
Mi dispiace ma devo contraddire Veronique Fracchiolla. Il mio cavallo si è inchinato! È stata poco attenta
Egregio Signor Zifarelli, dal mio punto di prospettiva, ho avuto l’impressione che ho descritto. Ma questo non pregiudica la bellezza della rievocazione a cui tutti hanno assistito e di cui tutti sono rimasti entusiasti. Una rievocazione resa magnifica dalla sua bravura quale interprete del Conte Ettore Carafa. E questo che le scrivo, mi creda, non è piaggeria. Con stima. Veronique Fracchiolla